Voci di corridoio dicono che Luigi Di Maio si è messo a lavorare a una lista di una decina di punti programmatici da sottoporre agli altri partiti. Sarebbe già sul suo tavolo. Il leader politico, però, smentisce categoricamente: "C'è un programma elettorale, pubblico e trasparente, votato da quasi 11 milioni di cittadini". Quel che è certo è che, a due giorni dalle elezioni, Di Maio sta studiando le prossime mosse per trovare i numeri che gli consentano di avere una maggioranza in parlamento e dar vita a un governo pentastellato.
Con chi dialogherà il Movimentp 5 Stelle, sarà deciso da Di Maio e dai suoi fedelissimi. Perché, come ha ricordato lo stesso Beppe Grillo, "c'è un capo politico". Secondo quanto si apprende da fonti autorevoli grilline sentite dall'agenzia Agi, Di Maio sarebbe guardando al Partito democratico. A patto, però, che Matteo Renzi non comandi più al Nazareno. I grillini preferirebbero, infatti, un dialogo con un centrosinistra "derenzizzato" e allargato a Liberi e Uguali. Il ché fa capire che l'intesa con la Lega di Matteo Salvini è del tutto irealizzabile. "La difficoltà - viene spiegato all'Agi - è che un'alleanza con i leghisti rischierebbe non solo di creare una spaccatura all'interno del Movimento ma rappresenterebbe anche un serio problema rispetto all'elettorato del sud che ha scelto M5s con percentuali altissime".
L'ipotetica lista, a cui starebbe lavorando Di Maio, ha temi come la sicurezza, il lavoro e l'immigrazione. Quest'ultimo punto, in particolar modo, è stato formulato in modo da poter agevolare una risposta positiva da parte del centrosinistra. Nei prossimi giorni potrebbero già esserci contatti con esponenti della minoranza dem. In pole position a dialogare ci sarebbero Francesco Boccia o Michele Emiliano che, prima del voto del 4 marzo, aveva già invitato Renzi a dialogare proprio con i Cinque Stelle. In realtà, secondo alcuni rumors di Palazzo, si potrebbe aprire un canale di comunicazione anche con Maurizio Martina. "D'altra parte - fanno notare i grillini - la nostra candidata a questo ministero è Alessandra Pesce che dal 2014 ha lavorato in quel dicastero e che alla sua prima uscita televisiva ha riconosciuto che Martina è stato un buon ministro".
Secondo gli analisti, cruciale per determinare i futuri assetti politici sarà la partita per la presidenza delle Camere. "Non ci sono ancora dei nomi per la 'rosa' che il Movimento 5 Stelle presenterà ufficialmente e sui quali si aprirà il confronto", viene riferito dal quartier generale grillino.
I boatos non escludono (anzi, la vedono di buon occhio) la candidatura dell'ortodosso Roberto Fico per compattare il movimento. Di Maio, però, sa bene che per non esacerbare gli animi dovrebbe individuare nomi che siano il più possibile super partes e quindi votabili anche da altri gruppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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