Ora il piumino da uomo è tinto con la cipolla

Nylon riciclato e colori naturali per «Globe», la nuova etichetta di moda sostenibile di Herno

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Firenze Il futuro profuma di olive, cipolle e gas metano? «Speriamo di no» risponde Claudio Marenzi che, a scanso di equivoci, si è comunque fatto fare una speciale fragranza per ambienti da diffondere nel nuovo stand di Herno al centro della Fortezza da Basso di Firenze. Qui tra proiezioni in 3D e giochi di prestigio tecnologici (tocchi un tessuto e parte un filmato, sfiori lo schermo e l'immagine s'ingrandisce) vengono presentati i nuovi piumini in nylon biodegradabile che ci mette 5 anni a trasformarsi in gas metano contro i 50 a 70 anni degli altri. Poi ci sono quelli in nylon riciclato e tinto con il succo di cipolla puro per ottenere il bianco-lana, cipolla e carbone di bambù per il grigio, cipolla e olive per il verde, cipolla e polvere di indaco per il blu. Non mancanbo gli imbottiti in nylon rigenerato come la lana di giacce e cappotti con una PEF (sigla traducibile con «impronta ambientale») ridolla al minimo. Tutto questo fa parte di Herno Globe, la nuova etichetta che racchiude i progetti di moda sostenibile dello storico marchio fondato 70 anni fa a Lesa sul lago Maggiore, nella valle del fiume Erno. Marenzi che per la cronaca è anche Presidente di Pitti Immagine Uomo e del comparto moda di Confindustria, prende molto sul serio il tema della sostenibilità tanto che ha reso l'azienda carbon free nel 2010. Il bello è che tutta questa ricerca etica non rende l'estetica meno centrale per i prodotti Herno. Ecco quindi i bellissimi giacconi di maglia con interno in nylon per uscire con il golf e basta anche quando fa un freddo della forca, oppure gli strepitosi duvet della collezione Laminar cui si aggiungono ora anche le sneaker super performanti. Alla sfilata di K Way, invece, tutto il focus è sul colore e sull'evoluzione stilistica di un prodotto inventato nel 1965 dal francese Léon-Claude Duhanell e subito entrato nel vocabolario come pochi ma sensazionali prodotti quali il Lego, la Barbie e il Rimmel. Per trasformarlo in un capo di moda ci voleva BasicNet, l'azienda torinese che oltre a K Way controlla Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Lanzera, Sabelt, Superga, Kappa, Sebago e Briko. «L'heritage è fondamentale ma ci vuole anche tanta tecnologia» sostiene Giulio Colombo amministratore delegato di Colmar, il brand di Monza che ha letteralmente inventato lo stile italiano sulla neve.

Adesso loro utilizzano il grafene sia sul tessuto che sulla piuma, un trattamento che rende i capi più caldi, leggeri e resistenti oltre che antibatterici. Hanno inoltre inventato una nuova trapuntatura a quadri termo saldati e con piume soffiate dall'aria compressa. «Noi usiamo il Primaloft, un tipo d'imbottitura riservato solo all'esercito italiano e a quello americano» spiegano da Armata di Mare, marchio legato fino a un anno fa alla nostra Marina, ma tuttora in grado di utilizzare tutti i materiali selezionati per esigenze militari. Tutt'altra storia da Invicta dove il discorso heritage predomina su quello ecologico e lo stile dello zainetto a righe consegnato al mito dai Paninari, entra nel giaccone sotto forma di giochi grafici e cromatici di grande effetto. Si torna inevitabilmente a parlare di materiali ed ecologia da Ecoalf, il brand spagnolo che trasforma i rifiuti in plastica dei mari (soprattutto bottiglie e reti da pesca) in filati che poi utilizza per produrre giacche, giacconi borse e scarpe con un gusto in tutti i sensi encomiabile. «Adesso usiamo anche i fondi caffè» annunciano mostrando una bella giacca ottenuta riciclando le minicapsule da espresso che oltre a non inquinare più hanno un effetto naturalmente impermeabile, atibatterico, anti odore e anti uva. Per chi ha figli addolescenti, mariti runners e un'intensa vita sportiva in generale, le sneaker con soletta in caffè di Ecoalf saranno un punto d'arrivo: fanno finire la guerra dei batteri nella scarpiera. Insuperabili in questo senso le camicie in lana merino di Xacus che oltre a essere bellissime non devono essere lavate tutti i giorni, basta appenderle fuori dalla finestra la sera e il giorno dopo sono perfetto.

«Merito di uno speciale tessuto di Reda che non fa sudare, respinge gli odori, non si stira e mantiene il corpo a una temperatura ideale» spiega Paolo Xoccato, ceo di questa bella azienda veneta che al Pitti presenta anche le Active Shirt con cui si può perfino far palestra perchè il poliammide con cui sono fatte oltre a essere riciclato, si asciuga in un lampo.

Da US Polo propongono piuttosto le felpe, l'abbigliamento in denim eco friendly, il piumino reversibile che pesa 100 grammi. Un uomo sportivo e attento all'ambiente sembra essere la risposta della moda alle angosce del futuro.

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