La Procura di Milano ha indagato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale tre dei giovani che tra venerdì e sabato notte hanno aggredito e disarmato un vigile in borghese in zona Coni Zugna a Milano. L'agente è stato accerchiato da una quindicina di ragazzi, ha sparato un colpo in aria per allontanarli e un altro è partito in maniera accidentale durante la colluttazione. Le indagini coordinate dal pm Ilaria Perinu e dall'aggiunto Laura Pedio dovranno accertare la dinamica ed eventualmente indagare altri ragazzi. I tre skater sono di Bolzano e hanno tra i 19 e i 23 anni. Uno ha riferito al quotidiano Alto Adige che «l'uomo non si è qualificato e non ha mostrato alcun tesserino. A un certo punto ha estratto una pistola e noi ci siamo mossi per cercare di disarmarlo ma nessuno voleva picchiarlo, solo togliergli la pistola. Eravamo spaventati». Ovviamente opposta la versione del vigile, di 61 anni e da oltre 30 in servizio.
Dopo la serie nera da inizio anno - 11 ragazze aggredite in piazza Duomo e un altro 17enne marocchino arrestato ancora in Duomo due giorni fa per aver molestato una 19enne, una sparatoria punitiva a San Siro, un autista Atm pestato da due minori e altri casi choc - ieri il sindaco Beppe Sala ha riferito in Consiglio comunale. Una relazione di 19 minuti sul tema sicurezza, senza mai citare le vittime di Capodanno o il vigile aggredito. «Intendo prendermi le mie responsabilità e sono il primo responsabile dell'operato della mia giunta», premette. Ma subito chiarisce che i poteri del sindaco sono limitati e sposta il mirino delle polemiche su prefetto, questore e ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Promette più telecamere e l'avvio da giovedì degli atti per arruolare 500 vigili in due anni, ma chiede anche allo Stato rinforzi «immediati e adeguati». E trova nelle conseguenze sociali del Covid («ampiamente sottovalutate, i nodi stanno arrivando al pettine specie tra i giovani») le cause dell'escalation di violenze. Al centrodestra che cita pure il fallimento delle politiche di integrazione ribatte che «gli ultimi fatti hanno visto protagonisti immigrati di prima o seconda generazione come pure ragazzi da Bolzano». Sala ribadisce che «forse qualcuno se ne ricorda a intermittenza (o trova comodo non ricordarselo), ma l'ordine pubblico in Italia è affidato dal suo ordinamento al Ministero degli Interni. E questo esercizio trova applicazione qui nel Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza che riunisce intorno al Prefetto, l'autorità di ordine pubblico sul territorio, le altre istituzioni. È poi il Questore a definire la linea di azione operativa». A Milano li chiamano i ghisa, ma i vigili «come negli altri Comuni» sono responsabili in esclusiva del rispetto di sanzioni, incidenti. Alcuni ne vorrebbero fare qualcosa di diverso, ma non si può vivere in un equivoco che attribuisce loro compiti che non hanno. E noi assumeremo, ma ci aspettiamo che questo ingente sforzo sia accompagnato da un adeguati rinforzi da parte dello Stato». Ribadisce che «ogni giorno di chiusura delle scuole in più crea danni molto seri» e sulle soluzioni per «salvaguardare la salute psichico di un'intera generazione» spera nella collaborazione tra tutte le forze politiche, «è sbagliato issare la bandiera della sicurezza come un'esclusiva, non è di destra o sinistra». La Lega ha protestato davanti al Comune e si aspetta che Sala «convochi le ragazze aggredite in piazza, non i rapper», riferendosi all'incontro mesi fa con quello che secondo il gip potrebbe essere il mandante di un raid a colpi di pistola lo scorso 8 gennaio a San Siro.
E sul «branco» del 31 deputata Laura Ravetto chiederà «conto a Lamorgese, c'era una regia, erano atti premeditati». Il consigliere di Forza Italia Marco Bestetti ha «sentito da Sala un'analisi sociologica sulle violenze, molte giustificazioni e auto-assoluzioni, non proposte operative».
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