Riforma della Giustizia, Berlusconi: "No a norme che limitano la libertà"

Il ministro Orlando chiama l'opposizione: "Cambiamo insieme la giustizia". Ma il Cav: "Non prevalgano i giustizialisti"

Riforma della Giustizia, Berlusconi: "No a norme che limitano la libertà"

Il patto del Nazareno non prevede un accordo sulla giustizia. Eppure, dopo il braccio di ferro delle ultime settimane, sembrerebbe proprio che il Guardasigilli Andrea Orlando si sia accordo che la riforma deve essere fatta con le opposizioni. "Sui reati finanziari c’è intesa coi Cinque Stelle - fa notare - sulla responsabilità dei magistrati con Forza Italia". Riuscire a mettere d'accordo grillini e azzurri, però, è un'impresa ardua. Tanto che il ministro dovrà decidere con chi mettersi al tavolo a trattare. E, sino a oggi, i pentastellati non si sono mai dimostrati alleati affidabili. Una riforma "spostata" in chiave giustizialista e forcaiola è una eventualità che preoccupa profondamente Silvio Berlusconi che, a un'iniziativa di Forza Italia a Civitanova Marche, invita il governo a non portare avanti "norme che limitano la libertà" degli italiani.

In una intervista al Corriere della Sera, Orlando anticipa quelli che saranno alcuni dei punti cardine della riforma della giustizia. Riforma che rientra nell'ampio pacchetto dei "Mille giorni" steso dal premier Matteo Renzi. "Rivedremo appello e ricorso in Cassazione - annuncia il titolare del dicastero di via Arenula - aumenteremo la discrezionalità del pm sull’azione penale con la condotta riparatoria: chi fa un danno si impegna a risarcirlo, ripristina la situazione precedente, e il reato si estingue prima del processo". Quanto alle carceri, Orlando vorrebbe chiudere quelle ottocentesche con i raggi, come San Vittore a Milano. La responsabilità civile dei magistrati, invece, resta "indiretta". "Modificare la legge Vassalli era una necessità, imposta anche dall’Ue che ci obbliga a varare una nuova legge entro fine anno - spiega Orlando - se il Parlamento non farà in tempo dovremo intervenire per decreto". Il Guardasigilli lamenta il cambio di passo con i magistrati: "Avevamo un dialogo costruttivo - ammette - ho visto un cambio di atteggiamento legato al taglio delle ferie, ma quello non è un atto di lesa maestà".

C'è poi il reato di autoriciclaggio. Un reato che rischia di creare solo danni. Il ministro dice al Corsera di puntare a "impedire l’inquinamento dell’economia da parte di capitali illeciti", in realtà è una mina vagante sia a livello politico sia giuridico. Non a caso i penalisti dell'Ucpi hanno parlato, nei giorni scorsi, di "cieco rigore repressivo di una norma già palesemente incostituzionale". Eppure Orlando sembra andare dritto per la sua strada: "Possiamo stabilire che comprare una villa con i fondi neri alteri il mercato immobiliare, ma non possiamo semplicemente moltiplicare le sanzioni già previste per il reato presupposto, quello con cui si è fatto il nero". In tema di ricorsi, il ministro della Giustizia non intende mettere sul tavolo ricette tranchant, tipo abolire l’appello, vorrebbe arrivare a fare in modo che "non tutto sia appellabile e non tutto possa finire in Cassazione". Nella riforma è prevista, infine, una sorta di "superpatteggiamento, una confessione con sconto di pena, una 'condanna concordata' non appellabile".

La posizione del governo Renzi non lascia certo indifferente Berlusconi che oggi si è detto chiaramente preoccupato per la piega che sta prendendo il dibattito in parlamento.

"Sappiamo di doverci molto, molto preoccupare - ha detto intervenendo telefonicamente a una iniziativa di Forza Italia a Civitanova Marche - i giustizialisti non possono prevalere con norme che limitino la nostra libertà". L'eventualità è tutt'altro che remota. Per questo Forza Italia è pronta a dar battaglia alle Camere.

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