La minaccia di Chef Rubio: "I giornalisti devono temere per l'incolumità dei figli"

Dalla Festa nazionale della riscossa popolare, Chef Rubio è entrato a gamba tesa contro i giornalisti, affermando che devono "temere per l'incolumità dei loro figli" e "avere paura di andare a lavoro"

La minaccia di Chef Rubio: "I giornalisti devono temere per l'incolumità dei figli"
00:00 00:00

Minacce dirette ai giornalisti da parte di Chef Rubio durante un intervento alla Festa nazionale della riscossa popolare, organizzata dalla sezione locale del partito dei Carc dal 1 al 4 agosto a Pontedera. L'ex chef televisivo, già al centro di molte polemiche per i toni utilizzati contro chi non è a lui congeniale o, meglio, non supporta la Palestina così vorrebbe lui, è andato ancora oltre e tra gli applausi dei presenti ha sputato veleno contro i giornalisti e le loro famiglie, che diventano "obiettivi" della resistenza palestinese nell'ideale di Gabriele Rubini (nome all'anagrafe).

"I primi responsabili e obiettivi della resistenza continentale in sostegno del popolo palestinese sono i giornalisti e le giornaliste. Loro devono avere paura ad andare a lavoro ogni giorno, devono temere per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie", dice Chef Rubio prendendo la parola dal "palco" della manifestazione. Si professa perseguitato dai "sionisti", ce l'ha con chiunque a suo dire sia un sostenitore di Israele contro la Palestina e non risparmia niente e nessuno. "Se ci fosse un movimento globale generale dovrebbe attaccare prima i media", ha concluso. Nel suo intervento se la prende ancora contro David Puente e contro Enrico Mentana, solo per citare due dei giornalisti che in passato si sono scontrati con l'ex chef.

Ma quando ha capito che quel frammento di video è stato pubblicato sui social, preso da una diretta dell'evento, e che in tanti hanno espresso forti perplessità per quanto detto, Rubio ha commentato su X: "Puente, quando i suoi confratelli (israeliani, ndr) trucidano i “colleghi” semiti (palestinesi, ndr), tace. Se però il perseguitato dalla comunità ebraica (Rubio, ndr), auspica ai complici del genocidio dei semiti, di vivere la stessa quotidiana paura dei giornalisti (palestinesi, ndr), subito a frignare. Chi è nel giusto non teme nulla". In tanti hanno fatto notare a Rubini che il suo modo di porsi non solo non è d'aiuto alla causa palestinese ma addirittura rischia di comprometterla. E a chiunque cerchi di dire che il suo linguaggio non è tollerabile, Rubio replica con espressioni non ripetibili e offensive.

Non pago, commentando un utente che gli ha fatto notare che "Puente ha fatto pure la telecronaca minuto per minuto" del suo intervento alla Festa nazionale della riscossa popolare, Rubio ha risposto: "Puente si sega su ogni cosa che faccio, come non lo invidio".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica