Dopo lo scandalo arbitrale che è costato agli azzurri della pallanuoto il quarto di finale contro l’Ungheria, la nazionale italiana ha deciso di rendere evidente a tutti il proprio disappunto. Nella partita del gironcino di consolazione del torneo olimpico, i ragazzi del Settebello hanno assistito all’esecuzione dell’inno di Mameli voltando le spalle agli arbitri, assieme al tecnico Sandro Campagna ed al suo staff. La decisione è arrivata poco dopo che la sezione distaccata del Tribunale d’Arbitraggio Sportivo aveva comunicato la decisione di rifiutare l’appello d’urgenza presentato della Federazione Italiana Nuoto. Una volta esauriti tutti i gradi di giudizio sportivo, gli azzurri non hanno avuto altra opzione che questa clamorosa protesta.
La protesta costa all’Italia la partita
Questa plateale protesta, proprio sul palcoscenico più importante al mondo, è l’ultima carta rimasta alla Fin per rendere noto il proprio estremo disappunto nei confronti di World Aquatic, l’organismo principe degli sport acquatici in ambito olimpico, responsabile della selezione degli arbitri per il torneo della pallanuoto. I dirigenti del Settebello, però, non si sono limitati a questo gesto simbolico: appena la partita è iniziata, i giocatori azzurri hanno giocato i primi quattro minuti come se avessero un uomo in meno, lasciando un vantaggio più che evidente alla nazionale spagnola. Il fatto che si trattasse proprio di Condemi, espulso in maniera ingiusta contro l’Ungheria, non è stato certo un caso. Vista la superiorità numerica, gli iberici hanno segnato tre reti, un vantaggio che alla fine è costato la partita al Settebello, sconfitto 11-9. A quanto pare, il ranking mondiale e la soddisfazione di chiudere i Giochi Olimpici con un quinto posto non valgono quanto far capire a tutto il mondo quanto l’Italia si senta danneggiata ed offesa dal comportamento degli arbitri e delle autorità del nuoto.
Una scelta forse estrema ma che sta causando reazioni in tutto il mondo della pallanuoto, che si era schierato in gran parte a fianco del Settebello nel condannare una decisione del tutto incomprensibile. Proprio mentre l’Ungheria sta per scendere in acqua per giocarsi un posto nella finalissima contro la Croazia, l’Italia si schiera in maniera più che evidente contro il rifiuto delle autorità di censurare le motivazioni della giuria d’appello e la profonda revisione del fallo fischiato a Francesco Condemi e di come ha influito sul quarto di finale contro l’Ungheria. Ora che l’ultima possibilità di rigiocare la gara contro i magiari è sfumata, non resta altra scelta che rendere la propria protesta quanto più evidente possibile.
Questa non è che l’ultima puntata di uno scontro sottotraccia che va avanti da anni tra il presidente della Federnuoto Paolo Barelli e la Federazione internazionale: spiace che questi disaccordi politici siano finiti per costare al Settebello la possibilità di arrivare a medaglia e coronare un torneo olimpico praticamente perfetto.
Il torneo dell'Italia non è ancora finito: sabato alle 19.35, infatti, il Settebello se la vedrà con la perdente tra Grecia e Australia per giocarsi il settimo posto: vedremo se la nazionale italiana sceglierà di continuare la propria protesta o meno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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