
Matteo Salvini vuole la pace fiscale, con la maxi-rottamazione. Un intervento che interesserebbe 10 milioni di cittadini. Ieri il Carroccio ha dedicato la giornata a un «confronto» interno e ai contatti con gli alleati. Il vicepremier ha pure incontrato gli esperti economici del partito. E il capogruppo in Senato Massimiliano Romeo ha depositato la proposta anche in Senato. La Lega fa delle proposte concrete a Fratelli d'Italia e Forza Italia, e dichiara di volerli coinvolgere. Il nodo è quello delle coperture economiche. A sentire le voci dei palazzi romani, non sembrano così scontate, anche per via di quanto già destinato al taglio dell'Irpef. Ma la Lega è convinta della fattibilità dell'operazione e della compatibilità delle misure. Fonti di FdI fanno sapere al Giornale che l'intenzione non è certo quella di alzare un muro: «Noi siamo favorevoli a qualunque iniziativa contribuisca ad alleggerire il peso fiscale sui cittadini». La palla, com'è noto, è tra i piedi del ministro dell'Economia (nella foto). «La materia è in capo a Giorgetti - aggiungono da Fdi - che farà una proposta. Valuteremo in maniera attenta». Comunque, il partito di Giorgia Meloni ribadisce che «la priorità» rimane «il taglio dell'Irpef». Il che assomiglia a un freno su altri interventi. Anche Fi è sulla stessa lunghezza d'onda. Il senatore Dario Damiani, azzurro, ricorda la posizione di Fi: «Siamo sempre stati favorevoli alla pace fiscale, tant'è che durante l'approvazione al Senato del mille-proroghe, abbiamo voluto, sostenuto e firmato con un nostro relatore la riapertura dei termini fino al 30 aprile 2025 per tutti coloro che erano decaduti dalla rottamazione quater». Resta però, anche per Fi, la priorità del taglio dell'Irpef: «Un impegno che abbiamo preso con gli italiani durante la scorsa manovra finanziaria», ha ricordato Damiani. Alcuni «atti sono già stati prodotti», rammenta il forzista. «E servono altri 2 miliardi per i 4 necessari». A chi fa notare la difficoltà di trovare una quadra complessiva, il senatore azzurro risponde: «Il centrodestra trova sempre un accordo».
I rapporti tra gli alleati, in queste settimane, vertono anche sulla questione del fine-vita. La legge regionale della Toscana sul suicidio assistito ha accelerato il dibattito. E anche il primo caso di suicidio assistito in Lombardia ha contribuito, dal punto di vista politico, a riportare la questione al centro del tavolo. Ieri Romano La Russa, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, ha precisato la posizione di Fdi su quanto avvenuto: «Riteniamo che, prima di esprimere alcun parere, sia necessaria una legge nazionale, espressione del Parlamento. Pertanto non posso condividere, pur riconoscendone la legittimità, la posizione dell'assessorato al Welfare che sembrerebbe scavalcare Parlamento, giunta ed eventuale legge regionale». Il riferimento è all'assessore Guido Bertolaso. Ma anche in questo caso le frizioni sembrano destinate a rientrare subito. Il centrodestra unito ricorrerà contro la legge toscana davanti al collegio di garanzia statutaria.
E a Roma si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui il governo sia pronto a impugnare la stessa legge alla Consulta, sollevando il conflitto d'attribuzione. Segni di come - a tutti gli effetti - «il centrodestra» trovi «sempre un accordo».
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