
Sono stati inghiottiti in una voragine mentre, con la loro auto, si recavano a prestare soccorso alle persone messe in difficoltà dal maltempo. Quello stesso maltempo che li ha uccisi. Sono morti così un padre e un figlio i cui corpi sono stati ritrovati ieri nel bacino di laminazione di Trissino, in provincia di Vicenza, 10 chilometri più a valle del disastro. I due erano dispersi da giovedì sera, quando l'auto su cui si trovavano, una Fiat Ulisse, era sparita in una grande voragine apertasi all'improvviso sul ponte che scavalca il torrente Agno a Ponte dei Nori. L'automobile è precipitata nel corso d'acqua ed è stata trascinata via. Quando i familiari hanno iniziato a proeccuparsi non vedendoli tornare hanno avvertito i soccirsi. I vigili del fuoco si sono impegnati per tutta la notte e per le prime ore della mattina anche con l'aiuto di droni alla ricerca dei dispersi e ieri li hanno individuati e recuperati grazie all'opera dei sommozzatori.
Le due vittime sono l'imprenditore Leone Nardon, 64 anni, ex carabiniere e titolare di una ditta di automazione e robotica industriale, la Sitec Srl di Valdagno, nella quale lavorava anche il figlio Francesco, 21 anni. I due si erano mossi da casa per tentare di dare una mano a coloro che avevano le cantine e i piani terra invasi dall'acqua, un gesto generoso ma un po' imprudente visto che i due non erano iscritti alla protezione civile.
La Procura di Vicenza ha disposto il sequestro del ponte dei Nori. Gli inquirenti dovranno analizzare la struttura per capire il motivo del cedimento. Il ponte era parallelo a quello principale che scavalca l'Agno e più vecchio di questo. L'assessore alla Protezione civile della regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, ha precisato che «la strada provinciale è agibile, questa era una parallela. Il ponte vecchio che è crollato era distante 30 metri da quello nuovo» ed era sempre «rimasto transitabile». Le piogge sulla valle dell'Agno hanno superato i 200 millimetri a Recoaro, con il picco di 50 millimetri in un'ora, e di 176 millimetri a Valdagno. L'Agno ha raggiunto a Bogliano la portata storica di 2,73 metri, superando il precedente record di 2,14 metri. Le indagini sono affidate al pm Cristina Carunchio.
«Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e alla comunità di Valdagno, che in questo venerdì santo viene colpita tanto duramente da un'ondata di maltempo eccezionale per violenza e quantità di pioggia caduta», il messaggio del governatore veneto Luca Zaia. Il genio civile di Vicenza ha aperto nella serata di giovedì le casse di espansione di Montebello, Trissino e Caldogno per contenere la piena del Bacchiglione.
«Ancora una volta queste opere di difesa del suolo hanno salvato il Vicentino dalle conseguenze del maltempo», ha notato Zaia, che ha invitato la cittadinanza «a stare distanti dai ponti e dagli argini». La Protezione Civile della Regione ha dichiarato l'allerta arancione nel bacino del Basso Brenta-Bacchiglione fino alle 14 di oggi.
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