Paghetta ai poveri dai big del web

La città di Stockton pronta a sperimentare il reddito di cittadinanza

Paghetta ai poveri dai big del web

Il reddito di cittadinanza? Mentre da noi se ne discute intensamente, sta per arrivare chi l'avrebbe mai detto in una cittadina americana. Una prima assoluta, in un Paese che ha sempre considerato l'intraprendenza personale come una religione e la povertà quasi una colpa, e il sussidio di disoccupazione il parto scellerato di un welfare state in odore di socialismo.

Eppure sembra deciso. I primi statunitensi che potrebbero vedersi arrivare un assegno mensile dallo Stato sono gli abitanti di Stockton, cittadina di 307mila abitanti situata nella Central Valley, a un'ora e mezza da San Francisco e dalla Silicon Valley. Qui dall'agosto prossimo fino a cento famiglie potrebbero iniziare a ricevere 500 dollari al mese (circa 430 euro).

Stockton è stato per qualche tempo il simbolo del sogno americano andando male: a maggioranza ispanica e afro-americana, criminalità e disoccupazione da anni regnano, e a seguito della crisi economica la cittadina è andata in bancarotta. Centinaia di senzatetto, come racconta il New York Times, si sono sistemati in tende e alloggi di fortuna lungo la ferrovia. Molti negozi hanno chiuso i battenti, e le gang hanno iniziato a imperversare. Il reddito di cittadinanza in questo contesto vuole essere un test, che potrebbe durare un paio d'anni, per vedere se un incentivo economico possa aiutare le famiglie più bisognose a riavviare la loro esistenza.

Grande promotore dell'iniziativa è il giovanissimo sindaco di colore Michael Tubbs. Ventisette anni, e un grande ispiratore: Martin Luther King Jr. Questo enfant prodige della politica americana, il più giovane sindaco eletto in una città sopra i 100mila abitanti, sa di cosa si parla. A Vox ha infatti dichiarato: «Essere cresciuto povero e vedere la pressione generata dal cercare di fare bastare i soldi per pagare tutto il necessario come le bollette o le uniformi della scuola mi ha insegnato molto. La pressione non viene dalla mancanza di carattere, ma dal fatto che la gente non ha soldi a disposizione».

I soldi, appunto: da dove arriveranno per finanziare il progetto?

La Silicon Valley come dicevamo è vicina, ed è quasi una beffa che un posto così derelitto si trovi a poca distanza da uno dei luoghi dove prosperano alcune delle aziende più di successo del mondo. Ed ecco svelato l'arcano: sono stati proprio alcuni «Paperoni» della grandi aziende tecnologiche che si sono messi, come si dice, una mano sulla coscienza e una al portafogli. Il primo milione di dollari di finanziamenti (857mila euro) arriverà proprio da lì. O meglio da una associazione, l'Economic Security Project, che sostiene il reddito di cittadinanza e che è diretta da Chris Hughes, cofondatore di Facebook. Lo Stockton economic empowerment demonstration (Seed, così è stata chiamata l'iniziativa) sarà la prima realizzazione sul campo di quello che è diventato un pallino dei tecnocrati californiani. Consapevoli delle migliaia di lavori persi già ora a causa dei loro progetti di robotica e dall'avanzamento dell'intelligenza artificiale. E che saranno sempre di più in futuro.

È un modo in fondo di ridistribuire la stratosferica ricchezza creata nella Silicon Valley ma dalla quale, e il caso di Stockton è l'espressione più pura ed evidente, molti, troppi sono esclusi, e anzi direttamente danneggiati.

Funzionerà l'esperimento di Stockton? Impossibile saperlo per ora. In passato azioni simili hanno avuto risultati contrastanti.

Il caso più recente è quello della Finlandia, che avrebbe deciso di non prorogare l'anno prossimo l'esperimento biennale che aveva portato all'elargizione di 560 euro al mese a duemila disoccupati «volontari». Il motivo non è chiaro, ma è probabile che i costi siano troppo alti. Però lo stato finlandese, per quanto non se la passi malissimo, non è certo ricco come Facebook & Co.

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