Palestinese spara su un bus di pellegrini: otto feriti

Grave anche una donna incinta. L'attentatore è un lupo solitario osannato da Hamas e Jihad

Palestinese spara su un bus di pellegrini: otto feriti

È di otto feriti di cui due gravi il bilancio di un nuovo attentato palestinese a Gerusalemme: un «lupo solitario» ha aperto il fuoco contro un autobus di pellegrini ebrei nei pressi del Muro del Pianto nella Città Vecchia. Tra i feriti ci sono una donna incinta attorno ai 30 anni, colpita all'addome, che è stata fatta partorire d'urgenza in ospedale e quattro religiosi cittadini Usa della stessa famiglia della zona di New York che si trovavano in visita nel Paese.

L'autore dell'attentato è stato identificato dalle forze di sicurezza in Amir Sidawi, un palestinese di Gerusalemme Est con cittadinanza israeliana che ha già scontato cinque anni in prigione per un precedente attacco a coltellate e altri reati. L'uomo si è consegnato, dopo una fuga di sei ore, alla polizia che lo ha arrestato. Secondo le prime informazioni non avrebbe legami con organizzazioni ma si teme comunque che la sua azione possa presto avere emulatori. Da Gaza, infatti, sia Hamas sia la Jihad islamica - che ha di recente guerreggiato con Israele per tre giorni terminati con un cessate il fuoco - hanno applaudito all'attentato definendolo «un'operazione eroica e coraggiosa» portata a compimento come «reazione naturale all'arroganza dei soldati e dei coloni».

Tutto è avvenuto dopo l'una (ora locale) della notte tra sabato e domenica. Secondo le testimonianze, l'autobus aveva appena lasciato lo spiazzo da cui si accede al complesso del Muro del Pianto quando Sidawi ha cominciato a sparare verso il mezzo. Quindi ha di nuovo colpito altre persone in attesa. «Ho sentito urla e colpi d'arma da fuoco», ha raccontato, citato dai media, Yosef Chaim HaCohen, uno dei testimoni. Mentre l'attentatore si dileguava, sul posto sono arrivati i primi soccorsi che hanno prestato aiuto ai feriti trasportando i più gravi in ospedale. Due di loro, la donna incinta e un uomo, restano in gravi condizioni. Anche il neonato è ritenuto a rischio.

Dopo l'attentato Sidawi ha tentato di contattare i propri parenti a Silwan - quartiere arabo di Gerusalemme Est -

dove però erano già arrivate le forze di sicurezza. Quindi si è fatto accompagnare alla centrale di polizia con un taxi a bordo del quale la polizia ha in secondo momento trovato l'arma con cui aveva sparato e un coltello.

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