Gregorio Paltrinieri ha vinto perché è più forte. È la semplicità di alcuni sport come il nuoto. La fatica, la forza, il tempo. Contano poche cose. Non c'è un arbitro, non c'è un giudice, non c'è il vento, non c'è niente. Tu, l'acqua, le bracciate, la spinta, la testa, il cronometro. Medaglia d'oro mondiale nei 1.500 metri stile libero, la gara più lunga, difficile e pesante del nuoto. Una meraviglia. La gara, lui, il risultato. Chi dice che ha gareggiato senza l'avversario più forte, il cinese Sun Yang, che non s'è presentato alla partenza, cerca qualcosa che non c'è. Conta zero, questo. Paltrinieri ha fatto 30 vasche di piscina in un tempo che il Sun Yang non ha mai fatto negli ultimi tre anni. Nuotando così, semplicemente, Greg, come lo chiamano quelli del mondo del nuoto, avrebbe preso l'oro anche con l'avversario in vasca.
Paltrinieri è l'unico oro del nostro nuoto in piscina. È, anche, il nuotatore più importante del nostro Paese, Pellegrini inclusa. Perché Federica è alla fine del suo fantastico ciclo, chiuderà alle Olimpiadi di Rio l'anno prossimo. Paltrinieri in Brasile avrà invece 22 anni: abbastanza per essere punto di riferimento per gli altri e ancora pochi per vedere davanti a sé anche un'altra Olimpiade, quella di Tokyo del 2020. Un leader giovane, in uno sport che difficilmente ne trova.
Vederlo in acqua è fantastico, in una disciplina massacrante, in cui gli avversari sono pochi e il più ostile può essere il tuo fisico. Vederlo fuori lo è anche di più. Sorride, dopo la fatica. E l'oro è solo uno dei motivi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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