
Nuova crisi per Papa Francesco, dopo due giorni di lieve miglioramento. Ieri pomeriggio, il Pontefice ha «presentato una crisi isolata di broncospasmo» che «ha determinato un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio». Bergoglio, ha riferito il bollettino serale, «è stato prontamente broncoaspirato ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi». Una crisi diversa da quella che si era verificata sabato scorso, giorno peggiore dei suoi 15 di ricovero al Policlinico Gemelli, ma che fa preoccupare, tanto da confermare la complessità del quadro clinico. «Il Papa non è fuori pericolo - riferiscono fonti vaticane - e la prognosi permane riservata». Serviranno 24-48 ore per capire se il pericolo sia da considerarsi superato. Dopo la crisi respiratoria, infatti, il Papa «ha usato la ventilazione meccanica invasiva», ovvero una mascherina naso-bocca (è la prima volta), non è intubato (non lo è mai stato, assicurano fonti vaticane), che ha permesso di «tornare a uno scambio gassoso precedente alla crisi». Una mascherina, precisano ancora dai Sacri Palazzi, che il Papa adesso sta utilizzando «in modo continuo».
Nonostante questa nuova crisi, Bergoglio «è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche».
Quello di Papa Francesco, pertanto, resta «un quadro clinico complesso» che non ha mai portato a far dichiarare ai medici «che è fuori pericolo».
Dopo la ventilazione meccanica, il Pontefice «è tornato ai livelli di scambi gassosi precedenti alla crisi», ma occorreranno 1-2 giorni per fare una valutazione di come questo episodio incida nell'evoluzione delle condizioni di salute.
Intanto si va verso il terzo Angelus scritto. Di sicuro c'è che il Papa non ci sarà alla processione e ai riti del Mercoledì delle Ceneri, all'Aventino. Il 5 marzo, sarà il Penitenziere Maggiore, il cardinale Angelo De Donatis, a presiederli. È la seconda volta che Francesco sarà costretto a saltare i riti che segnano l'inizio della Quaresima. Già nel 2022 Bergoglio, a causa di un problema al ginocchio, non aveva potuto presiedere la funzione del Mercoledì delle Ceneri.
A parte ieri pomeriggio, in cui ha avuto la nuova crisi respiratoria, Bergoglio continua a lavorare anche in ospedale. Ieri, nel bollettino ufficiale della sala stampa vaticana, per la prima volta è comparsa la dicitura in calce del luogo di stesura: «Dal Policlinico Gemelli». Si tratta del messaggio inviato ai partecipanti al corso per responsabili delle celebrazioni liturgiche episcopali del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo, dove Francesco ha invitato i responsabili delle liturgie «a proporre e favorire uno stile liturgico che esprima la sequela di Gesù evitando inutili sfarzi o protagonismi. Vi invito a svolgere il vostro ministero nella discrezione, senza vantarvi dei risultati del vostro servizio», ha aggiunto il Papa.
Così come non si sono mai interrotti i
pellegrinaggi e le preghiere sia al Gemelli che in piazza San Pietro. Ieri sera, per la quinta giornata di fila, è stato il cardinale Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede a guidare il rosario.
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