Pur di farsi rieleggere, Parigi val bene una frenata. Deve aver pensato questo la sindaca socialista Anne Hidalgo: perché su input del suo vice, l'ecologista David Belliard oggi delegato ai Trasporti, ha inaugurato una nuova crociata «verde». Dopo aver già ridotto lo spazio «concesso» alle quattro ruote in città, dal 30 agosto scatterà infatti il limite di velocità per auto e moto: massimo 30 km orari in quasi tutta la capitale francese. Multe e autovelox acustici per punire i furbetti e «tachimetro» sui 50 chilometri all'ora soltanto su alcuni grandi assi, per esempio sugli Champs-Elysées e sulla tangenziale (périphérique) di Parigi.
Rallentare le auto, sembrava una promessa elettorale destinata a infrangersi sul muro della trafficata realtà parigina, specie dopo il controverso sondaggio sulla rivoluzione social-ecologista. Un inno alla «nuova mobilità». Biciclette, monopattini elettrici e meno Suv. Hidalgo aveva chiesto alla cittadinanza di esprimersi on line sul limite a 30 km per auto e moto. Con due curiose opzioni: «Contrari» o «Favorevoli / piuttosto favorevoli». Roba da far invidia alla piattaforma Rousseau.
Ciononostante, tra i pendolari il rifiuto è stato del 61%. Tra i residenti in città, 39% contrari e 59% a favore o «piuttosto a favore». Questa settimana l'annuncio choc, in anticipo e per bocca del verde Belliard che l'anno scorso ebbe l'11,6% nella corsa a sindaco (prima di sostenere la socialista contro la destra). La mobilità è in mano sua. E il limite di velocità fa già imbestialire i tassisti: «Sarà un inferno».
Come spiega Jean Barreira, della compagnia Nouveaux Taxis parisiens, il sindacato chiederà ai ministri competenti di riorganizzare i tassametri: «Se guidiamo a meno di 30 km/h applichiamo la tariffa oraria e non la chilometrica, comporterà un perdita enorme». Oltre che ingorghi e code. Ieri le prove generali in streaming. Alcuni utenti, sui social, si sono filmati tenendo d'occhio il contachilometri. Pure Le Parisien ha provato a percorrere le strade al ralenti. Altro che auto. È emerso che sono i mezzi «verdi» a imperversare ancora senza regole.
Solo dopo la tragedia di Miriam Segato, l'italiana investita e uccisa da due ragazze a bordo di un monopattino neppure un mese fa, sono scattate infatti le prime contromisure per guide folli e parcheggi «selvaggi». Sugli Champs continuano però le gare notturne di monopattini elettrici; e le ciclabili spuntano a singhiozzo senza particolare regolamentazione. D'altronde Hidalgo ha lo sguardo che cade pure sull'Eliseo (non solo su Parigi). E il «Green Factor» le serve. In autunno farà sapere se correrà alle presidenziali 2022 alla testa d'una coalizione social-ecologista.
Dopo i parcheggi dimezzati per allargare i marciapiedi, e gli adesivi che identificano la classe inquinante delle auto, l'ultimo tassello del mosaico, sul modello di Grenoble, è quello di «ridurre il rumore» in città. Stroncando le auto per garantirsi una green career.
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