L'Italia è nelle sue radici, tre nonni su quattro, oltre chiaramente ai genitori. Quando può, nei suoi viaggi europei, cerca di fare tappa a Roma, città che ama e sente vicina. Questa volta invece arriva non da cittadino argentino, ma per una visita ufficiale. È l'occasione per fare i conti con il suo passato. Sono giornate piene. È una staffetta di incontri istituzionali la «settimana italiana» di Javier Milei. Il presidente argentino, reduce da una missione in Israele, è atterrato a Roma nel fine settimana accompagnato dalla sorella consigliere, Karina, e dalla ministra degli Esteri Diana Mondino. Prima tappa ufficiale del viaggio al di là dell'Atlantico la visita in Vaticano da Papa Francesco.
I due si sono visti domenica per la canonizzazione della suora argentina Mama Antula e lunedì per un'udienza privata durata circa un'ora. Il leader sudamericano si è confrontato con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e monsignor Paul Richard Gallagher, con i quali sono stati affrontati il tema della crisi economica in Argentina e delle guerre in corso. Milei ha poi raggiunto il Quirinale per un colloquio informale di 30 minuti col presidente Sergio Mattarella, affiancato dal vicepremier Antonio Tajani, in cui è stato posto l'accento sui legami tra le due comunità ed è stato sollecitato il rapporto Ue-Mercosur. Alle 15 un'altra ora di faccia a faccia, stavolta a Palazzo Chigi per vedere la presidente del Consiglio Giorgio Meloni.
Durante l'atteso vertice con il capo del governo sono stati ricordati gli «storici legami culturali» tra Italia e Argentina ed è stato confermato l'impegno per rafforzare la cooperazione economica nei settori strategici come l'energia, le infrastrutture e l'agricoltura. In un messaggio su X, Meloni ha parlato di un «incontro positivo» funzionale allo sviluppo di «nuovi partenariati». Ma la sintonia non si ferma solo al commercio. E a rilevarlo è anche la stampa argentina, che ricorda le parole espresse da Meloni a gennaio a Quarta Repubblica per l'inquilino di Casa Rosada, definito «personalità affascinante».
Dall'Ucraina a Israele, Milei e la premier condividono infatti una visione del mondo incardinata sulla salvaguardia dei valori occidentali. Nei sorrisi immortalati dai giornalisti c'è la consapevolezza che è nata una nuova alleanza.
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