Il ferimento dell'operaio di 33 anni originario di Capo Verde ha scatenato la classica (ma non giustificata) scia di attacchi nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini e della sua politica.
Proprio quella scia alla quale il vicepremier sta rispondendo da 56 giorni a questa parte. Dopo Roberto Saviano, Nina Zilli, è arrivato il turno della deputata del Pd, Alessia Morani. "Salvini smetta i panni del leader della Lega e faccia il ministro dell'Interno: garantisca la sicurezza degli italiani. Oggi l'ennesimo episodio di ordinaria follia a Vicenza: un'escalation di violenza contro gli stranieri che ci sta portando dritti al Far West. Salvini la smetta di scatenare la violenza: sua è la responsabilità di questi atti visto che ogni giorno fomenta l'odio contro gli immigrati", ha scritto in una nota la deputata.
E se qualcuno non avesse compreso in toto le sue parole, stia tranquillo, perché la Morani ci tiene a spiegarsi meglio. "Daremo battaglia anche contro la legge sulla legittima difesa perché provocherà solo l'aumento delle armi e dei morti. La misura è colma e occorre mettere un freno a un'onda di violenza che ha un nome e un cognome: Matteo Salvini".
Tutto chiaro no? Il ferimento dell'immigrato a Vicenza è colpa di
Salvini, il proiettile che ha raggiunto ieri una bimba rom è colpa di Salvini e tutti i fatti di cronaca legati alla violenza sono colpa di Salvini. Il ragionamento non fa una grinza, almeno per la Morani. Per qualcun'altro sì.
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