La riforma delle pensioni comincia a prendere forma. Il governo e soprattutto la Lega spingono per un superamento completo della legge Fornero. Il punto principale su cui si basa la nuova "formula" gialloverde è quello del sistema con "quota 100". Di fatto la somma degli anni di contributi versati e quella dell'età anagrafica deve dare appunto "100". Ma con un paletto che lo stesso Salvini ha fissato intervenendo a Porta a Porta: "Il limite di età dovrà essere 62 anni".
Un vero e proprio cambiamento rispetto ai limiti di età che adesso toccheranno i 69 anni. Ma di fatto questo nuovo corso potrebbe comportare un abbassamento della quota percepita sull'assegno. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore con uno studio di Tabula e curato dall'esperto previdenziale, Stefano Petrarca, con un anticipo della pensione a 62 anni servirebbero ben 13 miliardi netti e 20 con le tasse. Di fatto facendo un calcolo sulla rendita annua previdenziale, si registrerebbe una contrazione anno per anno. In una prima simulazione il Sole fa sapere che se da 70 si va a 67 anni, si potrebbe registrare un calo del 5 per cento. Se da 67 si va a 65 il calo è del 5,5 per cento mentre toccherebbe il 6 per cento a 62 anni. Una riduzione che potrebbe arrivare anche a diecimila euro l'anno se confrontata con l'uscita a 70 anni. Va detto che si tratta per il momento di un calcolo che poi potrebbe essere rivisitato dagli studi portati avanti dai tecnici del governo.
Secondo questi calcoli il tasso di sostituzione da parte dell'assegno sull'ultima busta paga è del 45 per cento. Toccherà all'esecutivo trovare la quadra per evitare che la riduzione dell'assegno diventi un vero e proprio salasso per chi lascia il lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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