Il piano B dei giallorossi. Caccia aperta ai Responsabili

Grandi manovre in Parlamento per reclutare peones e salvare Conte. Le telefonate dal Misto e gli ex grillini

Il piano B dei giallorossi. Caccia aperta ai Responsabili

Il mercato delle vacche è aperto e l'attività di vendesi/offresi ferve in Parlamento. Si tratta di salvare il governo Conte ma soprattutto mettere in cassaforte altri mesi o addirittura anni di stipendio parlamentare, magari con qualche poltroncina di sottogoverno come ricompensa, una prospettiva golosa per molti peones. Al momento, tuttavia, l'operazione «responsabili per Conte» è ancora affidata all'iniziativa dei singoli che chiamano, sondano, indagano la disponibilità di altri colleghi soprattutto al Senato dove i numeri della maggioranza sono risicati.

A Palazzo Chigi arrivano le notizie del suq in corso, considerato come un piano B di riserva, mentre il premier lavora ancora sul piano A che è quello di ricucire con i renziani e tenere in piedi l'attuale maggioranza, senza il ricorso ad una pattuglia di peones. Anche perchè il Quirinale è già stato chiaro, non darà il via libera a maggioranza abborracciate tenute in piedi dai voti di singoli parlamentari, e al momento un gruppo organico pronto a sostituire Italia Viva non c'è, quindi l'operazione responsabili sarebbe a forte rischio di insuccesso. Tanto che una vecchia volpe della politica come Gianfranco Rotondi è convinto non sia neppure vera: «I responsabili non sono mai esistiti, li ha inventati Renzi sussurrandoli ai giornalisti più affezionati a lui. La verità è che ci si sta infilando nel vicolo che conduce alle elezioni anticipate. Alla fine ci sarà un governo tecnico e si voterà a giugno, per evitare la trappola del semestre bianco. È questo lo scenario più probabile» spiega l'ex Dc, oggi deputato azzurro.

Questo non toglie, tuttavia, che il mercato parlamentare non sia attivo, come testimoniano direttamente alcuni senatori, dall'ex M5s Ugo Grassi che ha raccontato di aver ricevuto l'offerta di un incarico direttamente da Conte (che smentisce), fino a Gregorio De Falco. Quest'ultimo, senatore del gruppo Misto ed ex esponente del M5S, racconta all'Adnkronos di essere stato contattato da diversi esponenti politici. «Chiedono sostanzialmente che io e gli altri si sostenga Conte. Chi mi ha chiamato? Mi ha contattato la signora Lonardo, mi ha chiamato Saverio De Bonis per conto di Merlo (Ricardo, presidente del Maie, ndr)... Ma se Conte vuole la mia fiducia personale deve chiamarmi lui» racconta l'ex grillino De Gregorio, a cui i diretti interessati (la senatrice Lonardo, De Bonis) rispondono smentendo di avergli parlato per conto del premier, ma per solo per capire insieme «cosa possiamo fare noi parlamentari per salvare il salvabile in tempi di pandemia», così dice De Bonis, senatore anche lui del Misto in forte odore di «responsabilità» filogovernativa.

Un altro assiduo «telefonatore» è il senatore Raffaele Fantetti, eletto con Fi e poi passato al Maie (Movimento italiani all'estero) nel gruppo Misto, promotore dell'associazione «Italia 23» (l'anno in cui ci saranno le elezioni politiche, sempre che non si voti anche prima), che prevede già la creazione di gruppi parlamentari di riserva per Conte.

«Lo scontro politico non può, non deve, essere portato fino al limite di una grave crisi istituzionale, non abbiamo certo bisogno di incertezza politico-istituzionale ed instabilità socio-economica e finanziaria in questa fase storica in cui dobbiamo contrastare una pandemia e favorire la ripresa dello sviluppo» si legge nel sito dell'associazione che avrebbe l'appoggio anche del

senatore Bruno Tabacci e altri centristi. Secondo alcune ricostruzioni in questo gruppo di salvatori della patria (e della poltrona) potrebbero rientrare anche ex grillini come Luigi Di Marzio, Elisa Siragusa e Gloria Vizzini.

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