Pietra tombale sul reddito grillino

Il governo verso la riforma del reddito minimo. E intanto una maxi operazione svela tutto il marcio della misura. I grillini la difendono. Ma aumenta il fronte di chi vuole abolirla

Pietra tombale sul reddito grillino

Luigi Di Maio, a suo tempo, aveva annunciato di aver abolito la povertà. E verrebbe quasi da credergli vedendo dove vanno a finire i soldi del reddito di cittadinanza, uno sperpero di denaro infinito che da tre anni a questa parte va a rimpinguare le tasche di chi gira per il Paese sgasando sulla Ferrari o di chi si concede vacanze a bordo del proprio yacht. La verità, come accade sempre quando si ha a che fare con i Cinque Stelle, è completamente diversa. La povertà non è mai stata abolita. Anzi, a guardar bene, è persino aumentata. L'ultimo report dell'Istat parla di oltre due milioni di famiglie "in condizione di povertà assoluta" (il 7,7% del totale, un punto e mezzo in più rispetto all'anno prima) per un totale di oltre 5,6 milioni di italiani (un balzo avanti dal 7,7% al 9,4% del totale). Anche davanti all'evidenza di numeri tanto drammatici, Giuseppe Conte continua a difendere la misura che non ha saputo creare lavoro laddove la crisi economica ha ingrossato l'esercito dei disoccupati.

La bomba è esplosa questa mattina, proprio mentre il governo sta studiando il modo per riorganizzare il reddito minimo. Controlli a tappeto in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata hanno fatto emergere tutto il marcio della misura simbolo dell'ideologia Cinque Stelle. Tra camorristi, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero solo oggi sono stati "pizzicati" oltre 2.500 percettori irregolari. In provincia di Avellino, per esempio, è finito nei guai un 70enne che, oltre ad avere numerosi immobili e terreni di proprietà, è tanto ricco da potersi permettere anche una Ferrari. In provincia di Lecce, ad Aradeo, invece, un altro "indigente" possiede una grossa imbarcazione da diporto. E che dire della sfilza di persone legate alla criminalità organizzata napoletana? Una di queste è l'esponente di spicco del clan Frizziero, attivo tra i quartieri Chiaia e Posillipo. Sebbene sia stato sottoposto alla detenzione domiciliare per "associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e diverse condotte aggravate dal metodo mafioso in materia di sostanze stupefacenti ed armi", la moglie porta a casa il reddito. E che dire, infine, di chi si è inventato di avere figli che non ha o si è dimenticato di indicare che è sposata?

I casi emersi oggi non sono certo isolati. Solo quest'anno sono stati percepiti indebitamente oltre 40 milioni di euro. Una cifra mostruosa che sembra non far inorridire i grillini. "Come tutti gli strumenti vanno collaudati e messi a punto", ha commentato Di Maio sottolineando che, in piena pandemia, la misura ha permesso di "potere dare da mangiare ai propri figli". Se è vero che durante il lockdown il reddito è stato un aiuto per 3,7 milioni di italiani senza lavoro, è altrettanto vero che questi soldi non solo non finiscono unicamente nelle tasche di chi ne ha realmente bisogno, ma non riescono nemmeno a dare uno straccio di lavoro a chi non lo ha. Persino un quinto dei navigator, spiegava nei giorni scorsi il Messaggero, ha lasciato i centri per l'impiego per cercarsi un'altra occupazione. Un flop su tutti i fronti, insomma. Ma vallo a spiegare a Conte che ancora oggi se ne va in giro a dire che "il M5S lotta contro l'illegalità sempre", che il problema è l'evasione fiscale che supera i 100 miliardi all'anno, che ci sono altre forze politiche che "continuano a strizzare l'occhio agli evasori" e così via.

La maxi operazione di oggi è di fatto la pietra tombale sul reddito di cittadinanza. Con buona pace di Beppe Grillo che sogna ancora il reddito universale. Fortunatamente, mentre il governo sta studiando il modo di ritoccare la misura, un fronte sempre più nutrito sta facendo pressioni per cancellarla del tutto. "Cosa dovrà ancora emergere per convincere il governo ad eliminare questo provvedimento di assistenzialismo grillino?", si chiede il senatore azzurro Maurizio Gasparri. "Quei soldi andrebbero usati per aumentare le pensioni minime degli anziani, aiutare le famiglie con disabili e intervenire sulle vere emergenze sociali".

Dello stesso avviso anche Giorgia Meloni che parla di "follia targata M5s-Pd" e chiede l'abolizione senza se e senza ma di "questa misura insensata". Matteo Salvini, infine, si è impegnato a "cambiare la legge per dare un aiuto solo a chi davvero ne ha necessità". L'obiettivo è non vedere più uno spreco tale di soldi pubblici.

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