Piove mezz'ora, il Maxxi chiude L'ira dei turisti: "Vergognatevi"

A Ferragosto il museo guidato dalla Melandri va in tilt per un banale allagamento Un cartello all'ingresso e comunicazioni in ritardo sul web: proteste fuori dai cancelli

Piove mezz'ora, il Maxxi chiude L'ira dei turisti: "Vergognatevi"

Se le cose, qui a Roma, vanno male non è sempre colpa del sindaco Ignazio Marino. Poveraccio. Non è colpa sua se gli autisti dei bus preferiscono il fine settimana libero agli ingorghi di Selva Candida. E non è colpa sua se i romani parcheggiano sulle strisce pedonali invece che su quelle blu. Ma certo, sentirsi primo cittadino di una città ostaggio di due gocce d'acqua non deve essere il massimo. È successo che a Ferragosto, quando cortei e scioperi bianchi si erano felicemente interrotti per effettiva mancanza di personale, mezzora di pioggia è bastata a far chiudere un colosso come il Maxxi di via Guido Reni.

Mai una gioia. È ufficiale: il Museo nazionale delle Arti del XXI secolo progettato da Zaha Hadid, guidato da Giovanna Melandri e inaugurato il 28 maggio 2010 fa acqua. Almeno nel progetto. La struttura, che a Ferragosto doveva rimanere aperta fino alle sette di sera, risultava già chiusa a mezzogiorno per infiltrazioni d'acqua. Mettici pure i pompieri inflessibili...

Ma se al Maxxi sbarrato per temporale fosse seguita una tempestiva informazione sul web, forse non sarebbe successo granché. Anche perché ormai (essendo alla portata di quasi tutti i telefoni cellulari) internet è diventato un must. E invece il buco d'informazione ha fatto girare le scatole a molti. «Un'ora di strada a piedi con due bambini al seguito e ora ce lo pagano loro il taxi per tornare in hotel?», protesta una coppia di Rovigo che aggiunge poco lusinghieri commenti sullo stato dei servizi romani. Qualcuno sul cartellone del museo ha lasciato la scritta «Vergognatevi», un'altra mano ha aggiunto: «Ha ragione, solo in Italia succedono queste cose».

Ma perché il Maxxi non ha avvisato dell'improvvisa chiusura sul sito web? E già, perché? La comunicazione ufficiale è arrivata poco dopo mezzogiorno, più veloci non sono riusciti ad essere. L'avviso è stato preceduto da una polemica scattata da alcune foto postate su Facebook dal signor Stefano Simoncini che ha mostrato due cartelli, uno in italiano e uno in inglese, che comunicavano al pubblico la chiusura della struttura. Scrive Simoncini: «Ferragosto, il museo Maxxi dichiara di essere aperto a partire dalle 11, ma sono bastati 15 minuti di sgrullone per mettere al tappeto l'eccellenza dell'architettura contemporanea italiana. Ovviamente, il primo avviso è comparso alle 12, e fino a quel momento il pubblico, tra italiani e molti stranieri, è rimasto fuori dai cancelli senza ricevere alcuna spiegazione».

A onor del vero va detto che, subito dopo la forzata chiusura, gli impiegati del museo e chi ha curato il profilo del sito web, si sono affrettati a chiedere scusa per l'accaduto, sostenendo (oltretutto) che i vigili del fuoco per precauzione avevano deciso di non aprire alcuno spazio al pubblico. Ok, la faccenda pare chiusa. Però sul web qualche osservatore lancia ipotesi inquietanti.

«Ragazzi, sono più di cinque anni che questo museo è aperto e non si è mai allagato nulla - scrive un anonimo visitatore -. Mi sembra strano che sia successa una cosa simile, anche perché oggi ha piovuto, tutto sommato, poco. Non è che qualche genio di impiegato, di custode ha lasciato qualcosa di aperto?». Chissà.

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