«La porta del bagno non chiudeva. Ho sentito bussare e ho chiesto di aspettare. L'uomo ha spalancato l'entrata e mi si è lanciato addosso. Mi ha immobilizzato e violentato».
È questo il racconto della giovane impiegata di 31 anni stuprata in una discoteca milanese sabato scorso. La donna, che domenica pomeriggio ha formalizzato la denuncia supportata dagli psicologi della Clinica Mangiagalli, verrà sentita questa mattina in Procura.
Era in compagnia di amici, ha ballato tutta la sera nella discoteca «Q Club» in via Padova, un locale considerato «gay-friendly» che propone musica tecno e house e, verso le 3, ha lasciato il gruppo per recarsi in bagno. Lo stupratore ha abusato di lei dopo averla immobilizzata e trascinata in una delle stanze accanto. Quando lui è scappato, lei è riuscita a raggiungere gli amici in stato di choc ed è stata portata in ospedale. Quello che è emerso dai primi accertamenti dei carabinieri, coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella e dalla pm Maria Cardellicchio del pool «Tutela fasce deboli» è che la donna non si era accorta del suo aguzzino mentre era in compagnia degli amici. Gli inquirenti della compagnia Duomo e del nucleo di via Moscova stanno lavorando sui filmati delle telecamere di sorveglianza esterne e sui racconti dei testimoni sui quali però ci sarebbero delle discrepanze. All'interno del locale non vi è un sistema di videosoveglianza. Sentito il racconto della vittima gli amici avrebbero chiesto aiuto agli addetti alla sicurezza della discoteca. I buttafuori hanno poi fermato un paio di ragazzi che ballavano in pista ma che non sono stati riconosciuti dalla trentunenne.
La violenza sessuale è stata accertata dai medici del Soccorso violenza sessuale e domestica SvS della clinica Mangiagalli. A Milano una settimana fa, è stata violentata una turista marocchina in un'ascensore della stazione Centrale.
La donna si stava recando ai binari alle 6 del mattino quando è stata raggiunta da un 26enne senza fissa dimora, anche lui marocchino, che l'ha picchiata selvaggiamente e violentata. Grazie alle telecamere lo stupratore è stato identificato e arrestato.
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