Chi può cascare subito con Letta al timone del Pd

I capigruppo di Camera e Senato potrebbero essere sostituti da esponenti dem meno "renziani". Letta vorrebbe, inoltre, continuare con l’alleanza con il M5s

Chi può cascare subito con Letta al timone del Pd

Novità in vista in casa Pd dopo la nomina di Enrico Letta a segretario. I cambiamenti più importanti, però, non riguarderanno le alleanze. L’idea, infatti, è quella di un partito che continui sulla strada tracciata da Nicola Zingaretti, quindi aperto agli accordi con il M5s e Leu sia a livello nazionale che locale.

Ad essere modificati, invece, saranno gli equilibri interni. E ciò avverrà soprattutto a danno di quegli esponenti dem considerati troppo filo-renziani. I fedelissimi del neo segretario, racconta Tpi, hanno fatto sapere che a differenza di quanto accadeva nella gestione del governatore del Lazio, sul nuovo governo Letta non lascerà il rapporto ai tre ministri dem (Franceschini, Orlando, Guerini) ma parlerà direttamente lui con Mario Draghi.

Probabilmente, poi, almeno nella fase iniziale del suo mandato Letta non farà nessun nuovo vicesegretario. O, quanto meno, non si limiterà a queste sole caselle. Questa decisione deriva dalla volontà di evitare uno scontro tra correnti che potrebbe indebolire il Pd. Discorso completamente diverso per i capigruppo di Camera e Senato, che sono visti come espressione del renzismo più nostalgico. Nel mirino, quindi, finiscono il deputato Graziano Delrio e, soprattutto, il senatore Andrea Marcucci, la cui vicinanza all’ex rottamatore è nota.

Ma sostituirli per assestare un colpo al renzismo che sopravvive nel Pd non è proprio cosa semplice. Perché i due hanno dalla loro parte i numeri. Delrio e Marcucci sono sostenuti da Base Riformista, la corrente considerata vicina agli ex renziani che conta sì relativamente poco nel partito ma tanto nei gruppi parlamentari. Una loro sostituzione significherebbe aprire un’altra profonda crepa tra i dem. L’idea di un cambio, però, non è del tutto da escludere. Perché, almeno secondo Tpi, Base Riformista potrebbe decidere di lasciare le due poltrone forse solo per una nomina a vicesegretaria di Alessia Morani.

Quest’ultima andrebbe ad affiancare Letta anche nella delicata stesura delle lista elettorali in vista delle future elezioni politiche. La Morani svolgerebbe un ruolo quasi da garante: tra i "dem-renziani", infatti, è forte il timore di vedersi togliere il posto in Parlamento a vantaggio di esponenti più fedeli alla linea del segretario.

Al posto di Delrio alla Camera si fanno i nomi di Paola De Micheli o Francesco Boccia, due dem che appartenevano alla corrente di Letta.

Per il ruolo di capogruppo al Senato Anna Rossomando, area Orlando, potrebbe prendere il posto di Marcucci, che, a sua volta, sarebbe spostato alla vicepresidenza del Senato, dove ora siede proprio la Rossomando. Se le ipotesi verranno confermate dai fatti, per gli ex renziani il ridimensionamento sarebbe inevitabile. Resta da capire cosa farà a quel punto Base Riformista.

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