Ecco la priorità del Pd di Letta: "Adesso rilanciare lo ius soli"

La stagione dem dell'ex premier si apre già con un appello pro-migranti: "Spero che questo governo faccia la riforma"

Ecco la priorità del Pd di Letta: "Adesso rilanciare lo ius soli"

Appena eletto segretario del Pd, c'è già il primo botta e risposta tra Enrico Letta e il leader della Lega Matteo Salvini. Oggetto del contendere è lo ius soli, una priorità per i democratici. Il provvedimento è definito sul palco dal massimo esponente dei democrat "una norma di civiltà" , ma è bollato senza mezzi termini dal capo del Carroccio. "Letta e il Pd - afferma Salvini - vogliono rilanciare lo ius soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? Se torna da Parigi e parte così, si comincia male. Risolviamo i mille problemi che hanno gli italiani in questo momento, non perdiamo tempo in cavolate". Polemico anche Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati. "Congratulazioni a Enrico Letta - commenta - neo segretario del Partito democratico. Lavorerà, anche in questo momento di unità nazionale, per fare gli interessi della sinistra. Così come Forza Italia agirà sempre per quelli del centrodestra. Chiariamo subito un aspetto. In un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo, con una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, lo ius soli sarà l'ultima delle priorità, per il governo, per gli italiani, per il Paese. Sul resto ci sarà come sempre un civile e sano confronto politico".

Parla a briglia sciolta comunque Letta nel corso dell’assemblea nazionale che lo ha proclamato segretario del Partito democratico con 860 voti a favore (2 i no e 4 gli astenuti) e lo fa partendo dall’argomento del momento, quello della lotta alla pandemia da Covid-19. "È l’anno più buio della nostra storia repubblicana, ma sono nati tanti segnali di speranza. Siamo vicini alla liberazione, sappiamo che fino all'estate probabilmente ci aspetteranno nuovi lutti e sofferenze, ma la salute resta la cosa principale. Ce la faremo grazie alla scienza, grazie ai vaccini. L'immagine più bella è quella di Sergio Mattarella che si vaccina, a lui va il mio saluto più affettuoso”. Letta, dopo aver ringraziato il segretario uscente Nicola Zingaretti, entra subito nel merito. “Siamo simili – dice a proposito di quello che considera un amico di vecchia data – non abbiamo bisogno di molte parole per capirci”.

Sul Coronavirus tutta la prima parte del suo discorso. “Centomila morti – continua – è scesa la speranza di vita, drammaticamente, e per la prima volta nella storia recente del Paese, poi la solitudine, lo smarrimento, le famiglie che hanno perduto i loro cari. Il mio pensiero va al personale sanitario, ai rappresentanti dello Stato, la loro dedizione è stata ed è fondamentale”. Un passaggio è dedicato anche alla crisi economica, citando Papa Francesco. “Penso ai cinquecentomila italiani che hanno perso il lavoro – afferma – a loro guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro. Mi viene in mente la frase di Papa Francesco, il quale dice che vorrebbe un mondo che sia un abbraccio fra giovani e anziani”. E ancora: “Da solo nessuno si salva. Ce lo ha detto il Papa”.

Poi si rivolge agli iscritti del Pd. “Io mi candido segretario – spiega – ma non vi serve un nuovo segretario, l'ennesimo, ma un nuovo partito, lontano dalle lotte di potere. Stavo facendo altre cose, ma ho scelto di ritornare perché ritengo che questa sfida sia essenziale, lo è per l'Italia ma anche per l’Europa”. Un occhio anche al futuro del centrosinistra: “Noi abbiamo vinto – sottolinea – quando abbiamo fatto coalizione. Quando siamo andati da soli abbiamo perso. Io parlerò con tutti, parlerò con il M5S di Conte. Dovremo avere tanto filo da tessere”. Letta annuncia che lascia tutti gli incarichi con retribuzione che aveva fino a questo momento per diventare segretario del Pd. “Sono contento – aggiunge – di poter tenere la presidenza dell'istituto Jacques Delors, l'unico senza retribuzione, che ritengo utile essendo un'istituzione culturale europea".

Sul tavolo, già un programma operativo per le sezioni del partito dislocate in tutta Italia. “Domani – annuncia Letta – presenterò un vademecum di idee da consegnare al dibattito dei circoli per due settimane. Ne discutiamo insieme e poi facciamo sintesi in una nuova assemblea”. Al centro della discussione il tema delle donne. “Quello della rappresentanza di genere – dichiara – è un problema non solo nostro. Ieri sera mi è arrivata la notizia assurda che la candidatura di Cecilia Malmstrom a capo dell'Ocse è saltata”. Ritornando al partito usa un’espressione di Romano Prodi e Jacques Delors: “La nostra politica deve essere mettere insieme l'anima e il cacciavite” e sul nuovo governo Draghi, Letta lancia una stilettata alla Lega. “Il governo di Mario Draghi – chiosa - è il nostro governo, è la Lega che deve spiegare perché lo appoggia, non noi.

Mi auguro che questo sia l’esecutivo che approverà anche il voto per i sedicenni”. Infine, non poteva mancare l’accento marcatamente europeista. “L'Europa è la nostra casa e l'Europa del 2020 è quella che ci piace, con al centro la solidarietà, il lavoro e il pilastro sociale”.

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