Chi vincerà le prossime elezioni politiche? In questo momento nessuno lo sa per davvero: il numero di quanti sono tuttora indecisi su cosa votare è così elevato (lo si vede peraltro anche dall'incertezza che ci testimoniano le inchieste sulle intenzioni di voto) che tentare una previsione seria è assai arduo.
C'è tuttavia uno strumento che ci può fornire informazioni utili o quantomeno interessanti al riguardo. E comprendere meglio il «clima di opinione» della popolazione. La tecnica in questione si chiama «winner» e consiste nel chiedere agli stessi intervistati di esprimere una previsione sull'esito finale delle prossime consultazioni. Naturalmente, nessuno ha la sfera di cristallo, ma è capitato spesso in passato ad esempio nelle elezioni presidenziali americane e anche in alcune competizioni nel nostro Paese che i cittadini ci «azzeccassero» meglio di quanto abbiano fatto talvolta le ricerche di opinione.
Anche per questi motivi e questi precedenti è interessante conoscere quali sono le previsioni degli elettori italiani sull'esito che scaturirà dalle urne il 4 marzo. Lo sappiamo grazie a un sondaggio effettuato dall'Istituto Eumetra MR di Milano, interrogando un campione rappresentativo di cittadini in età di voto, vale a dire al di sopra dei 17 anni di età.
La netta maggioranza relativa quasi assoluta degli intervistati (44%) ritiene che la palma della vittoria andrà alla coalizione di centrodestra. Formulano questa previsione in misura maggiore gli imprenditori, i liberi professionisti, gli impiegati, gli insegnanti e, ovviamente, gli elettori delle liste di centrodestra, forse spinti in questa scelta dai sondaggi che sono oggi in loro favore. Ma è significativo rilevare che questa stessa previsione è oggi relativamente diffusa anche tra i votanti per le forze politiche avversarie a quest'ultimo. Ad esempio, anche la maggioranza relativa (37%) di coloro che esprimono l'intenzione di votare per il Pd ritiene che la coalizione di centrodestra vincerà le prossime elezioni. In generale, i votanti per il Pd appaiono piuttosto pessimisti per quello che riguarda le sorti elettorali del loro stesso partito. Infatti, non solo la maggioranza prevede, come si è detto, la vittoria del centrodestra, ma una percentuale rilevante di costoro (26%) ipotizza invece il prevalere del Movimento Cinque Stelle, mentre solo meno di un votante per il Pd su cinque (19%) preconizza la vittoria del proprio partito. E lo stesso accade per l'elettorato di Liberi e Eguali e, quel che appare particolarmente importante, per chi è attualmente indeciso sulla scelta da compiere il 4 marzo. Anche all'interno degli indecisi (che costituiscono ancora oggi, come si è già sottolineato, una porzione importante di elettorato), la maggioranza relativa (43%) prevede una vittoria del centrodestra.
Questa è dunque la valutazione prevalente nell'elettorato sul possibile vincitore delle elezioni. Ma tornando alle previsioni nel loro insieme, si può rilevare come una quota inferiore ma comunque assai ampia (24%) di intervistati ritenga invece che sarà il Movimento Cinque Stelle a prevalere alle prossime consultazioni politiche. Si tratta in questo caso in larga misura di giovanissimi, che costituiscono d'altronde una delle componenti principali dell'elettorato pentastellato. E, com'era facile attendersi, di intervistati che sin d'ora preannunciano di volere votare per il partito di Grillo e Di Maio. Ma è interessante notare che anche tra costoro, non più della metà (50%) preconizza la vittoria della propria formazione politica. I restanti la pensano diversamente e prevedono in maggioranza (22%) il prevalere della coalizione di centrodestra.
Infine, solo una quota minoritaria (13%) di intervistati ipotizza che le consultazioni vedranno un successo del centrosinistra. Questa previsione negativa si riscontra all'interno di tutte le categorie sociali e degli elettorati di tutte le forze politiche. Compresi, come si è detto, gli elettori dello stesso Pd. Si tratta insomma di un «mood» nettamente sfavorevole e molto pericoloso per il partito di Renzi e Gentilioni. Non a caso, questi ultimi stanno cercando di combatterlo nel corso della campagna elettorale, argomentando che i sondaggi possono sbagliarsi e che la vittoria del centrosinistra è invece avverabile.
Naturalmente, è oggi impossibile dire se queste previsioni degli elettori intervistati si realizzeranno davvero. Ma esse danno una immagine assai netta e, di conseguenza, importanti indicazioni sugli atteggiamenti che caratterizzano la campagna elettorale.
In particolare, il centrodestra può sperare nel fatto che una quota di elettorato indeciso finisca col preferire la formazione che è ipotizzata come vincitrice. È il comportamento che gli americani definiscono col termine «bandwagon» (letteralmente «saltare sul carro del vincitore»). E che si è manifestato anche in occasione di diverse consultazioni passate.
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