Prodi rimpiange il Quirinale: "I franchi tiratori furono 120"

L'ex premier ricorda la mancata elezione: "Fui silurato al Colle perché ero temuto". E attacca Renzi: "Meglio il metodo Letta"

Prodi rimpiange il Quirinale: "I franchi tiratori furono 120"

I 101 franchi tiratori del Pd che fermarono la corsa al Colle nel 2013 in realtà sono stati quasi 120. A rivelarlo è lo stesso Romano Prodi, nel libro-intervista Missione incompiuta di Marco Damilano. "So di aver ricevuto un concreto numero di voti sparsi qua e là al di fuori del Pd, tra centristi, grillini e truppe sparse - racconta l'ex premier - e so che hanno votato per me un certo numero di miei antichi studenti".

Prodi si toglie qualche sassolino dalle scarpe. E spara a zero contro tutti. In primis contro Matteo Renzi che affondò la sua corsa al Quirinale facendo così fuori anche Pierluigi Bersani. "L’esito del voto segreto - confida il Professore - lo avevo rigorosamente previsto, anche se con qualche voto negativo in meno". Poi spiega: "Molti hanno paura di votare per me. Hanno bisogno di qualcuno che garantisca una 'controllabilità' assoluta. Io la controllabilità non la garantivo e non la garantisco né al Pd né e Forza Italia e neppure ai grillini".

Nel libro di Damilano Prodi racconta anche di aver ricevuto, da Renzi, l'offerta di una possibile candidatura all’Onu. Nell’incontro del 15 dicembre scorso, Renzi "ha gentilmente fatto cenno ad una mia possibile candidatura per la prossima segreteria delle Nazioni Unite".

"L’ho ringraziato - conclude - ma ho fatto presente la sostanziale impossibilità di realizzare questa proposta, sia per l’età che avrò quando questa carica così impegnativa diventerà vacante (77 anni), sia per il forte supporto politico di cui godono altri candidati, che già si stanno attrezzando".

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