Così i centri islamici fanno propaganda contro Salvini e pro Pd

Inviti a votare Pd e insulti al ministro dell'Interno, così si attivano diversi esponenti islamici sui canali social

Così i centri islamici fanno propaganda contro Salvini e pro Pd

Diversi esponenti delle comunità islamiche in Italia hanno fornito ai propri follower su Facebook indicazioni più che eloquenti su come votare, ma in certi casi non si sono limitati a questo, arrivando a insultare e persino a emettere una specie di fatwa contro il Ministro degli Interni, Matteo Salvini.

E' il caso di Mustapha Toumi, imam e vicepresidente della Comunità islamica di Ravenna, che lo scorso 31 dicembre aveva anche partecipato alla "marcia per la pace" organizzata dall'Arcidiocesi ravennate.

Nella giornata di lunedì, subito dopo l'esito elettorale europeo, Toumi ha condiviso un filmato dell'Agi, non recentissimo, nel quale il ministro Salvini afferma di mettere un freno a tutte le nuove aperture di luoghi di culto islamici in Italia, post che l'imam condivide su ben due dei suoi quattro profili Facebook. In uno di questi profili due profili il post viene pubblicato ben tre volte di fila e in quello centrale viene inserito un commento con citazione coranica che sembra quasi una fatwa: "Chi è più ingiusto di chi impedisce che nelle moschee di Allah si menzioni il suo nome e che, anzi, cerca di distruggerle? Per loro ci sarà ignominia in questa vita e un castigo terribile nell'altra (Corano, sura Giovenca v114)".

In uno dei commenti sotto il medesimo post pubblicato successivamente si legge il commento di un utente, tale Ziad al Dowairi che definisce Salvini "un coglione" e ringrazia che in Italia esiste la legge. Interessante anche un post condiviso sempre ieri dalla figura storica della moschea di Segrate, il convertito Rosario "Abderrahman" Pasquini, che scrive:"In politica il silenzio è assenso, non rifiuto" .

Poi, nei commenti sottostanti, invita un follower a votare per quei partiti che dicono sì allo ius soli, anche se non rispecchiano la visione islamica, in base alla maslaha: "Dovremmo votare alle prossime elezioni per i partiti che hanno detto sì allo ius soli, anche se nei loro programmi ci sono voci non in linea con la nostra visione del mondo, in base al principio della maslaha della comunità".

L'islamologo John Esposito illustra illustra nell'Oxford Islamic Studies Dictionary come la Maslaha sia una norma della legge islamica che permette (o proibisce) ai musulmani di svolgere una determinata azione, in particolari circostanze, in base alle proprie necessità, affinchè apporti benefici alla comunità islamica.

Nel caso specifico riportato da Pasquini si intende dunque che se andare a votare per quei partiti favorevoli allo ius soli può portare beneficio alla comunità islamica, allora è bene andare a votare, seppur le idee di questi partiti non sono in linea con quelle islamiche. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché lo ius soli dovrebbe essere un beneficio per la comunità islamica?

Il suo interlocutore, Omar Elewa, arriva poi a proporre la creazione di un partito islamico che unisca i fabbisogni della comunità stringendo alleanze su decreti o emendamenti che di volta in volta vengono proposti in linea con la maslaha della comunità. Insomma, un inquietante utilizzo dei meccanismi e degli strumenti democratici per conseguire le esigenze della comunità islamica in Italia.

Toni ben più moderati, ma pur sempre di propaganda politica, vengono lanciati dalla Comunità Islamica di Trento che invita ad andare a votare e in risposta a una domanda di un utente su chi votare risponde: "Ognuno decida secondo le sue conoscenze e personali valutazioni. Comunque per un'Europa unita e forte". In poche parole, votate chi volete, ma non i sovranisti.

C'è poi il post di Abdallah Kabakebbjji che condivide un post che celebra l'elezione in Europa di Majorino e Pisapia, post già condiviso dalla moglie, la consigliera comunale Sumaya Abdel Qader che nei giorni scorsi aveva richiamato lo ius soli per permettere ai figli degli immigrati di andare a votare e aveva anche tirato in ballo gli italiani all'estero che votano Pd perchè, a suo dire, non ricettivi alla propaganda e alle fake news.

In un altro post Kabakebbjji discute con un suo contatto Facebook sul fatto che "il voto non conta più" e afferma: "...ti capisco, sicuramente il voto da solo non basta, bisogna attivarsi di più, di spazi ci sono". Kabakebbjji a suo tempo propose il "ctrl+alt+canc" per Israele, definito "un errore storico, politico, una truffa". Tempo dopo, riferendosi al presidente egiziano Abdelfattah al-Sisi, aveva scritto:“Tranquilli, per ogni Faraone arriva un Mosè, al-Sisi stai sereno, è solo questione di tempo”.

Attiva a favore del Pd anche Souheir Katkhouda,

suocera di Sumaya e presidente dell'Associazione Donne Musulmane in Italia che il 24 maggio esponeva l'invito a votare Majorino, Toia e Pisapia, ma del resto fu proprio il Pd a candidare la nuora al consiglio comunale milanese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica