Prove di spallata a sinistra. Landini evoca lo sciopero mentre Schlein e Conte flirtano con i pm di "Area". Fdi: "Show da dimenticare"

Le toghe rosse e la Cgil chiamano, Elly Schlein e Giuseppe Conte rispondono. I leader di Pd e M5s si punzecchiano sull'immigrazione, ma marciano uniti verso l'autunno caldo dell'opposizione

Prove di spallata a sinistra. Landini evoca lo sciopero mentre Schlein e Conte flirtano con i pm di "Area". Fdi: "Show da dimenticare"
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Le toghe rosse e la Cgil chiamano, Elly Schlein e Giuseppe Conte rispondono. I leader di Pd e M5s si punzecchiano sull'immigrazione, ma marciano uniti verso l'autunno caldo dell'opposizione. In una competizione a sinistra che ha come effetto la radicalizzazione del fronte progressista. Con la legge di Bilancio alle porte, il clima è quello della spallata. Schlein e Conte si ritrovano al congresso nazionale dei magistrati di sinistra. Maurizio Landini detta i tempi e istiga allo «sciopero generale» contro una manovra che ancora non c'è. Il Pd e il M5s si accodano al richiamo della piazza della Cgil.

Altro che il fumoso «autunno militante» annunciato da Schlein. L'appuntamento da segnare sull'agenda per tastare il polso della piazza anti-Meloni è quello organizzato dalla Cgil per sabato prossimo a Roma. Due cortei che partiranno da Piazza Della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani per arrivare a Piazza San Giovanni, dove Landini chiuderà la manifestazione, dal titolo «La via maestra, insieme per la Costituzione». Le rivendicazioni sono un pout pourri utile solo a serrare i ranghi di chi si oppone all'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. La Cgil sfilerà «per il lavoro, contro la precarietà, per il contrasto alla povertà, contro tutte le guerre e per la pace, per l'aumento dei salari e delle pensioni, per la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell'ambiente, per la difesa e l'attuazione della Costituzione contro l'autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare». Tutto fa brodo. Intanto Landini scalda i muscoli e a Radio 24 dice: «In piazza saremo tantissimi». Poi minaccia: «Se il governo continua a non ascoltarci noi non escludiamo nulla e nei prossimi giorni valuteremo, proponendo di mettere in campo anche lo strumento dello sciopero generale». Concetti ribaditi in un'intervista a La Repubblica. Landini smentisce anche l'ipotesi di un suo ingresso in politica e di una candidatura alle europee dell'anno prossimo.

Ma, di fatto, il leader della Cgil detta i tempi all'opposizione e innesca la scintilla della competizione tra Schlein e Conte. L'ex premier sarà al corteo romano di Landini, mentre la segretaria dem non ha ancora sciolto la riserva sulla sua partecipazione. Confermata però la presenza del Pd di Roma. Insomma, il sindacato rosso continua a essere il magnete degli anti-Meloni. I giallorossi si sono ritrovati anche sabato a Palermo al congresso nazionale delle toghe di sinistra di Area Democratica per la Giustizia. Schlein e Conte sono stati fianco a fianco durante l'evento e entrambi hanno attaccato la maggioranza e il Guardasigilli Carlo Nordio. Una scelta, quella di accettare l'invito di Area dg, che ha attirato diverse critiche ai due leader. Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera, parla di «un'altra esibizione, da dimenticare».

Per Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva, Schlein e

Conte «dimostrano di non aver capito molto di due concetti fondamentali: la separazione dei poteri e la cultura istituzionale». Si smarca anche il leader di Azione Carlo Calenda, che dice: «Sono stato invitato, ho declinato».

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