Luca Zaia è stato molto chiaro ieri durante la riunione tra le Regioni e il governo. Preoccupato per la situazione epidemiologica in Veneto, il governatore aveva annunciato che se da Roma non fossero arrivate indicazioni ufficiali a stretto giro sulle chiusure, avrebbe agito lui. Così ha fatto e poco fa ha comunicato la sua decisione: "La nostra proposta è che dal 19 dicembre al 6 gennaio si chiudano i confini comunali dalle 14. Firmerò l'ordinanza in serata".
"Manterremo inalterate tutte le attività commerciali, ma ci sarà una novità: dalle 14 si lavora solo con i cittadini della propria città. Con buon senso distribuiamo il flusso commerciale evitando la commistione di popolazioni epidemiologiche diverse. Si avrebbe l'opportunità di non andare verso restrizioni dolorose. È una soluzione di equilibrio che andrò ad adottare, una zona arancione ridotta. Invierò al ministro Speranza l'ordinanza e proporremo l'intesa", ha concluso Luca Zaia, anticipando di fatto le decisioni del governo.
L'agenzia LaPresse riporta che un'ulteriore riunione tra il governo e le Regioni dovrebbe tenersi oggi alle 17 per discutere sulle misure definitive da adottare in vista del Natale. Dalle indiscrezioni che circolano in queste ore, il governo sarebbe orientato a creare una zona rossa a intermittenza nel Paese, imponendo le restrizioni più forti nei soli giorni festivi e prefestivi. Dal 24 al 27 dicembre, quindi, l'Italia sarà tutta in zona rossa, chiusa in un simil lockdown per impedire gli spostamenti non necessari e gli assembramenti nelle case. Dal 28 al 20 dicembre ci sarà un altro "liberi tutti" con il ritorno in zona gialla, il che significa che si potrà andare a pranzo in ristorante e fino alle 18, ma anche fare shopping nei negozi fino alle 21. Le stesse misure dei tre giorni di Natale saranno adottate ai tre giorni di capodanno, con una nuova zona rossa che scatterà dal 31 dicembre al 3 gennaio. Dal 4 gennaio, poi, tutti di nuovo in zona gialla.
Il governo è orientato a non imporre nuove restrizioni prima del 24 dicembre, se non quelle già previste dal Dpcm del 3 dicembre, con il quale vengono chiusi i confini regionali dal 20 dicembre al 7 gennaio. L'ultimo weekend prima di Natale sarà, quindi, all'insegna dello shopping, com'è stato la settimana scorsa. Quelle immagini hanno fatto scattare il campanello d'allarme nel governo, che ha deciso di stringere ulteriormente sulle limitazioni. L'unica limitazione allo shopping l'ha posta Luca Zaia in Veneto, impedendo l'uscita dai comuni, senza eccezioni a partire dalle 14. Un giro di vite ulteriore da parte del governatore, con l'intento di limitare gli assembramenti che si sono visti il 12 e il 13 dicembre, con l'intento di evitare l'incubazione di una terza ondata.
"Se nel frattempo arriverà un provvedimento a livello nazionale noi ci adegueremo perché la nuova ordinanza sottostà giuridicamente al Dpcm. Ma, fino ad ora, non abbiamo avuto decisioni da parte del governo e quindi dobbiamo intervenire subito: già per sabato prossimo. Non possiamo aspettare fino a lunedì o martedì che il governo presenti i suoi provvedimenti . Non voglio creare nessuna polemica, ma in Veneto è necessario intervenire con tempestività. Prendo delle misure perchè non ho ben capito cosa accadrà con il Governo. Siamo a giovedì e c'è ancora incertezza sulle misure nazionali", ha detto Luca Zaia spiegando il motivo di una decisione di questo tipo.
"L'ordinanza è già impostata al 90%, la manderò al ministro Speranza per chiedere formalmente l'intesa perché è giusto che il ministro della Salute sia coinvolto, anche perché lo prevede la legge.
L'ordinanza tutela le libertà personali, perché non tutelarle significava fare un lockdown e lo abbiamo anche valutato. Siamo in una fase delicata delle feste: se fosse stato il 7 gennaio avremmo avuto un altro approccio. Non è colpa di nessuno se non si può avere un Natale libero", ha concluso il governatore del Veneto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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