Ormai non è più un mistero. Anzi, in realtà non lo è mai stato. La vita del governo è legata indissolubilmente alla partita che si giocherà per il Quirinale. Con l'entrata in vigore del semestre bianco sono iniziate le prime fasi di un rodeo politico che si prospetta rovente, tra elezioni Amministrative e impossibilità di sciogliere le Camere. Un tutti contro tutti certamente reso possibile fino a febbraio, ma che rischia di indebolire e rallentare l'azione dell'esecutivo. La maggioranza riuscirà a restare coesa fino al termine della legislatura nel 2023? Sono in pochi a crederci ma in molti a sperarci. Di mezzo c'è un passaggio cruciale: l'elezione del prossimo presidente della Repubblica.
La partita per il Colle
Chi sarà il prossimo capo dello Stato? Sergio Mattarella in diverse occasioni ha lasciato intendere che non sarà disposto a ripetere un nuovo mandato, ma i partiti stanno attentamente valutando la possibilità di un bis. Stefano Ceccanti del Partito democratico ritiene che alla fine proprio Mattarella "si dovrà sacrificare" perché al momento non vi sono figure in grado di compattare tutte le anime. Il timore è che possa aprirsi "una guerra tra bande", con il Parlamento che potrebbe finire per "restare bloccato per un mese in seduta comune".
Lo scacchiere delle ipotesi è già folto. Per il centrodestra si fanno i nomi di Giancarlo Giorgetti, Gianni Letta, Maria Elisabetta Casellati e Marcello Pera; per il centrosinistra si parla di Romano Prodi, Dario Franceschini, Walter Veltroni e Paolo Gentiloni. Senza dimenticare l'ombra di Pier Ferdinando Casini che aleggia da molto tempo. Come scritto da Pasquale Napolitano su ilGiornale, sono anche altri i profili sul tavolo: ci sono la carta Silvio Berlusconi (a cui mancherebbero circa 50 voti dal quarto scrutino in poi) e quella di Marta Cartabia (anche se le quotazioni sono in calo dopo le tensioni sulla riforma della giustizia).
Si torna al voto?
C'è infine il nome di lusso. Colui che, qualora finisse al Quirinale, sarebbe in grado di cambiare radicalmente le carte in tavola e di determinare il ritorno al voto anticipato. Si sta ovviamente parlando di Mario Draghi. Cosa intende fare l'attuale premier? "Tutto dipende da cosa deciderà il capo dello Stato", è l'interpretazione di collaboratori e ministri del governo. Lo scenario appare infatti chiaro. Draghi potrà continuare a restare alla guida dell'esecutivo se Mattarella verrà confermato al Colle. Se invece Mattarella dovesse lasciare a fine mandato, riferisce un esponente del governo al Corriere della Sera, "sarà il premier a scendere in campo per il Quirinale".
A quel punto sarebbero altissime le possibilità di vedere realizzato il disegno di elezioni anticipate. "Se Mario Draghi trasloca al Quirinale, si va a elezioni", è la convinzione dei parlamentari. A meno che i partiti non si convinceranno ad accettare che a prendere il posto di Draghi al governo sia una personalità di sua fiducia.
I principali candidati al suo posto, si legge nel pezzo di Adalberto Signore per ilGiornale, potrebbero essere due: Daniele Franco (ministro dell'Economia, soprannominato da alcuni suoi collaboratori "Alexa" in onore dell'assistente vocale di Amazon che risolve tutti i problemi) oppure Renato Brunetta, titolare della Pubblica amministrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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