Putin criminale di guerra, si muove l'Onu

Bozza russa sulla situazione umanitaria fallita per mancanza di alleati

Putin criminale di guerra, si muove l'Onu

New York. Kiev torna al centro dei lavori al Palazzo di Vetro, mentre i ministri degli Esteri del G7 affermano che gli autori dei crimini di guerra in Ucraina dovranno renderne conto, e Joe Biden usa parole sempre piu' dure contro Vladimir Putin, definendolo «un dittatore omicida» e un «puro criminale». Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito nuovamente ieri nella serata italiana dopo che i membri occidentali - Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Albania, Norvegia e Irlanda - avevano chiesto un incontro di emergenza a causa del deterioramento della situazione umanitaria. «La Russia sta commettendo crimini di guerra e prende di mira i civili», ha affermato la missione diplomatica di Londra presso le Nazioni Unite, sottolineando che «la guerra illegale di Mosca contro l'Ucraina è una minaccia per tutti noi». Il capo degli Affari Politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo, ha sottolineato che «la priorità è raggiungere le persone intrappolate nei bombardamenti». «Attacchi quotidiani continuano a colpire le città ucraine - ha aggiunto - Secondo quanto riferito molti sono indiscriminati, provocando vittime civili e danni alle infrastrutture civili. Le leggi umanitarie internazionali sono cristalline: i civili devono essere protetti». La Russia intanto ha rinunciato al voto domani sulla sua bozza di risoluzione umanitaria: «Abbiamo deciso di non metterla al voto, ma non la ritiriamo. Invece chiediamo per domattina una nuova riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza in relazione ai laboratori biologici gestiti dagli Usa», ha detto l'ambasciatore Vassily Nebenzia. Secondo fonti diplomatiche la decisione e' stata presa per mancanza di supporto: Mosca avrebbe chiesto ai suoi alleati più stretti «di co-sponsorizzare» il testo ma «non c'è stato alcun ritorno», sembra nemmeno da parte di Cina e India. Il mondo intanto si interroga su come Putin potrebbe pagare per le atrocità attribuite a Mosca nel conflitto, dopo che per la prima volta il presidente americano lo ha definito «un criminale di guerra». «La sua brutalità, quello che sta facendo e quello che stanno facendo le sue truppe in Ucraina è solamente disumano», ha detto Biden. Si tratta di accuse gravissime, che il Cremlino ha bollato come «inaccettabili ed imperdonabili». Mentre il segretario di Stato Antony Blinken ha precisato che «la Russia continua ad attaccare ospedali e scuole. Ieri le forze russe hanno bombardato un teatro, e hanno aperto il fuoco su un gruppo di civili che erano in fila per il pane. Mirare volontariamente i civili è un crimine di guerra». Oramai sono in diversi a definire Putin un «criminale di guerra», ultima ieri la ministra degli Esteri britannica Liz Truss. Secondo gli esperti ci sono diversi scenari per cui lo zar russo potrebbe essere processato con l'accusa di aver violato le leggi di guerra e le convenzioni internazionali, come quella di Ginevra (ad esempio - se fosse provato - ordinando o non impedendo di prendere di mira deliberatamente obiettivi civili). Nel primo caso il Tribunale Penale Internazionale con sede all'Aja (da non confondere con la Corte di giustizia internazionale che è un organismo Onu, sempre con sede nella capitale olandese), competente per i crimini di guerra e quelli contro l'umanità. Una difficilmente percorribile, però, visto che sia la Russia sia gli Usa non riconoscono la Cpi, non avendo mai ratificato il trattato. Un'altra via potrebbe essere quella delle Nazioni Unite, trasformando la commissione di inchiesta in un tribunale internazionale ad hoc, come fu fatto per le accuse di genocidio in Ruanda e per i crimini commessi nella ex Jugoslavia. C'è poi il modello Norimberga: per Putin potrebbe essere decisa la creazione di un tribunale internazionale ad hoc, ma stavolta decisa da un gruppo di Stati come quelli della Nato, sulla falsariga del tribunale che processò i nazisti coinvolti nella Seconda guerra mondiale e nella Shoah, creato in base a un accordo tra Usa, Urss e Regno Unito.

E infine, il presidente russo potrebbe essere giudicato anche nell'ambito degli ordinamenti dei singoli Stati che hanno già avviato delle inchieste, come la Germania, dove esiste una legge nazionale per perseguire i crimini di guerra. Norme che invece non esistono negli Usa, pur se il dipartimento della Giustizia ha una sezione che si occupa di crimini come il genocidio, la tortura o il reclutamento di bambini soldato.

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