L'ex avvocato del popolo Giuseppe Conte ci ha abituato a tutto. Da premier di una coalizione euroscettica come quella giallo-verde a quella ultra-europeista, come quella giallo-rossa. Dal governo del cambiamento, strizzando l'occhio a Donald Trump e ai populisti di tutto il mondo, a quello più vicino alle élite, Giuseppi è l'uomo giusto per tutte le stagioni. Ma è anche un uomo dalla memoria politica cortissima. Era il 25 luglio 2019, in piena crisi con la Lega, quando lui stesso - o Rocco Casalino? - scriveva sul suo profilo Facebook un messaggio contro la "vecchia politica" che lui dovrebbe in qualche modo incarnare. "Che io possa andare in Parlamento a cercare maggioranze alternative o che io voglia addirittura dare vita a un mio partito è pura fantasia. Non facciamo i peggiori ragionamenti da Prima Repubblica. Restituiamo alla politica la sua nobiltà, la sua nobile vocazione. Voliamo alto" spiegava ai cronisti all'epoca.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel luglio 2019 e per Conte è tempo di sopravvivere ai terremoti renziani, non di volare alto. E ora, quello stesso Giuseppe Conte che si scagliava contro i "peggiori ragionamenti da Prima Repubblica" si rimangia tutto quello che disse in quella "calda" estate 2019, andando proprio in Parlamento a cercare i "costruttori", che un tempo il popolo grillino avrebbe prontamente derubricato al "mercato delle vacche". O peggio, alla "compravendita" dei parlamentari, secondo il vangelo giustizialista. Come riportato da IlGiornale.it, Conte andrà in Aula lunedì e in Senato martedì. Il nucleo da cui sta prendendo vita la corrente a sostegno del presidente del consiglio è il Maie (Movimento associativo italiani all'estero), facente parte del gruppo Misto in Senato e già dalla parte della maggioranza. La componente parlamentare prende il nome di Maie-Italia23 "per costruire uno spazio politico che ha come punto di riferimento Giuseppe Conte". Lo ha annunciato Ricardo Merlo, rivelando la nuova denominazione.
Luciano Nobili, di Italia Viva, svela il velo di ipocrisia. "Continuare a tirare a campare con un governo incapace di decidere alcunché alla fine conveniva a tutti: a chi è al governo, alle forze di maggioranza perché sanno che se si confrontassero col voto sarebbero decimate in Parlamento, alle forze di opposizione che crescono nei sondaggi, ai cosiddetti responsabili, gli Scilipoti 2.0 che pensano di gestire sprecandoli i soldi dell'Europa, conveniva a tutti tranne che al Paese" afferma il deputato renziano.
Fuori dal parlamento, il partito euroscettivo del filosofo Diego Fusaro, Vox Italia, si scaglia con veemenza contro il premier e i grillini, denunciandone l'incoerenza: "Gli stessi che volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno e sono finiti per diventare, in pochissimo tempo, pesce marcio sposando quel trasformismo che i grillini, quando facevano finta di essere una forza anti-establishment, denunciavano con sdegno e a suon di Vaffa". Difficile, infatti, non rilevare le profonde contraddizioni di un movimento e di un premier che ha dimostrato di essere tutto il contrario di tutto.
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