I responsabili, anzi no, i costruttori, come pare vogliano essere definiti, stanno uscendo alla scoperto. Giuseppe Conte andrà in Aula lunedì e in Senato martedì. Il tempo stringe. Il nucleo da cui sta prendendo vita la corrente a sostegno del presidente del consiglio è il Maie (Movimento associativo italiani all'estero), facente parte del gruppo Misto in Senato e già dalla parte della maggioranza. La componente parlamentare prende il nome di Maie-Italia23 "per costruire uno spazio politico che ha come punto di riferimento Giuseppe Conte". Lo ha annunciato Ricardo Merlo, rivelando la nuova denominazione.
"Non cerchiamo responsabili ma costruttori, a cui l'unica cosa che offriamo è una prospettiva politica per il futuro, per poter costruire un percorso di rinascita e resilienza, nell'interesse dell'Italia, soprattutto in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, tra la crisi sanitaria che continua a mordere e quella economica che ha messo in ginocchio imprese, attività commerciali e famiglie", continua Merlo.
"Facciamo questo alla luce del sole, con trasparenza", sottolinea il sottosegretario agli Esteri, rispondendo alle richieste di chiarezza provenienti da più parti. Infine, ecco l'accorato appello per tentare di salvare Conte: "Invitiamo a far parte del gruppo tutti i colleghi senatori interessati a costruire e a lavorare da qui alla fine della legislatura per il bene del Paese e degli italiani". Già da dicembre esisteva un sito internet Italia23.it, come rivelato da un articolo di Valerio Valentini per Il Foglio che, nel suo pezzo, sottolinea come "il nome dell'associazione ricalca da vicino quell''Agenda 2023' o 'Piano 2020', di cui a Palazzo Chigi si parla dall'ottobre 2019". Il sito internet è stato registrato il 16 novembre 2016 da un'azienda di marketing e comunicazione di Roma. Ma chi sono i membri di Maie-Italia23? Per il momento sono 4 i nomi confermati tra i senatori (colorati in giallo nella foto), come spiega lo stesso Merlo: "Per ora siamo quattro senatori e tre deputati. Ma facciamo un appello pubblico e trasparente rivolto a tutti…". Oltre a Ricardo Merlo ci sono anche: Adriano Cario, Raffaele Fantetti e Saverio De Bonis. Possono bastare? Ovviamente no, Giuseppe Conte ambisce ad avere 161 voti a suo favore per poter contare sulla maggioranza numerica e politica, in modo tale da governare quanto più possibile serenamente. Sono ore frenetiche a Palazzo Madama per trovare i numeri.
Le linee telefoniche sono bollenti e le chat di Whatsapp sono inondate di notifiche. Merlo e gli altri componenti del Maie puntano Riccardo Nencini, senatore Iv e pedina fondamentale per fare scacco matto in Senato a Renzi e portare Italia Viva alla spaccatura, che avrebbe già dato la sua disponibilità a rimanere nella maggioranza. Favorevole all'ingesso in Maie-Italia23 pare sia anche Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella. I costruttori che si contrappongono al rottamatore sono, quindi, al momento 4+2 in forse (Merlo, Cario, Fantetti, De Bonis, Lonardo e Nencini). Tra i responsabili che ancora non sono usciti allo scoperto ma che potrebbero farlo a breve ci potrebbero essere anche Gregorio De Falco, Lello Ciampolillo, Paola Nugnes, Tommaso Cerno e Tiziana Drago. Mario Michele Giarrusso, ieri inserito tra i responsabili, ha smentito di voler appoggiare Conte ma si fa avanti l'ipotesi di Marinella Pacifico.
I lavori fervono a Palazzo Madama, anche perché per istituire un gruppo servirebbero almeno 10 senatori a Merlo e attualmente di confermati ce ne sono solo 4. Tra dubbi e molte incertezze, lunedì ci sarà una riunione per studiare lo statuto e per cercare di chiudere con le nuove adesioni. Il pressing è forte soprattutto sui senatori di Italia viva, vero obiettivo di Conte. In questo modo il premier punta a indebolire Renzi e a trovare i numeri per continuare a occupare la poltrona di presidente del Consiglio. Con Renzi nella maggioranza, Conte aveva dalla sua 165 voti. Con Iv all'opposizione ha perso 18 voti ed è passato ad averne 147. Ora gli servono almeno 14 nuovi senatori disposti a votare per lui, che possono scendere a 12 se si considerano dalla parte di Conte i senatori a vita Monti e Cattaneo. I 151 voti sicuri per Giuseppe Conte sarebbero così ripartiti: 92 Movimento 5 Stelle, 35 Partito democratico, 8 Autonomie (inclusa la senatrice a vita Elena Cattaneo), 16 Gruppo Misto (nel quale sono conteggiati anche Mario Monti, Sandra Lonardo Mastella. E poi Luigi Di Marzio e Gregorio De Falco, Maurizio Buccarella, Sandro Ruotolo, i 6 Leu e i 4 Maie).
La ricerca non è così facile come vogliono far credere dalle parti di Palazzo Chigi. "È chiaro che si può evitare una crisi avendo anche un numero in più, ma non governare avendo un voto in più", ha detto Andrea Orlando del Pd. Ora i ministri del Partito democratico temono "qualunque accrocchio" per mantenere Conte saldo sulla poltrona e anche dal Qurinale storcono il naso davanti a questa ricerca spasmodica.
A sinistra è una situazione d'allarme, che il centrodestra osserva con attenzione. "Molti grillini seri stanno bussando alla nostre porte. E nel centrodestra vedo più arrivi che partenze", avrebbe detto Matteo Salvini stando a quanto riporta La Repubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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