"Un'alleanza tra Lega e Movimento 5 Stelle? La ritengo del tutto impossibile". Era il 4 maggio del 2017 e si sapeva solo che alla fine della legislatura mancava un anno e che entro la primavera del 2018 si sarebbe andati alle urne. A Otto e Mezzo in collegamento c'è Marco Travaglio. Ospite in studio c'è Matteo Salvini.
E a Lilli Gruber che gli chiede cosa pensa di un'eventuale alleanza tra Lega e M5S, il direttore del Fatto non ha nessuna esitazione (guarda il video): "La ritengo del tutto impossibile", dice, "Non perché Salvini non sarebbe felice di mettersi d'accordo con Grillo, ma perché Grillo non gli ha mai voluto nemmeno parlare". Certo, allora l'elezione di Di Maio a "capo politico" del movimento era ancora lontana a venire. Così come il passo di lato del comico che ha trasformato - e "normalizzato" - radicalmente l'ex non partito.
"I Cinque stelle dichiarano di non essere disponibili a nessun tipo di alleanze e di puntare al 40% altrimenti non vogliono governare", sentenziava allora Travaglio, "Se dovessero fare un accordo con la Lega perderebbero metà dei loro elettorato come minimo". Poi discettava sulla credibilità dei due partiti, sostenendo che i Cinque Stelle sarebbero stati avvantaggiati per la propria "gioventù" e non compromissione con altri governi, mentre la il Carroccio - "il partito più anziano tra quelli esistenti oggi" - avrebbe tratto benefici dall'esperienza.
"La Lega ha governato in questi ultimi 23 anni, 10 anni avendo ministri importanti", ha detto, "Hanno governato benino in Veneto, malissimo secondo me in Piemonte e malino in Lombardia. C'è però il fatto che la Lega ha più esperienza e quindi quando non ci sono scandali c'è un'amministrazione più efficiente rispetto a tutti i problemi che hanno avuto i 5 Stelle per esempio a Roma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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