Quarantena e test, le nuove regole

Misure più severe nelle scuole. Iss: isolamento e mascherina anche per i vaccinati

Quarantena e test, le nuove regole

Un nuovo giro di vite per sperare di uscire dalla zona rossa e tornare nella fascia arancione. È questo il senso della mossa. Soffrire oggi per intravedere la luce prima di Pasqua. Ma sarà davvero così? La data chiave è il 26 marzo, se quel giorno i dati del monitoraggio mostreranno un miglioramento le Regioni rosse come Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Marche, Molise, Puglia, Trento, potranno passare nella fascia più bassa e molti negozi e attività, compresi i parrucchieri e i centri estetici potrebbero riaprire. Per questo si cerca anche di scongiurare il rischio che chi è in fascia arancione possa invece entrare in quella rossa. Dall'ultima ordinanza emessa dal ministro della Salute Roberto Speranza devono trascorrere due settimane. Il monitoraggio del 19 marzo servirà dunque per fornire indicazioni, ma quello determinante arriverà il 26 marzo. Allora, se i valori saranno in discesa ci potrebbe essere il passaggio delle rosse in arancione e la riapertura di alcune attività con una nuova ordinanza. Il 29 marzo nelle regioni più virtuose potrebbero quindi riaprire tutti i negozi, i parrucchieri, i barbieri, i centri estetici. Cinque giorni di ripresa prima del lockdown deciso per Pasqua. Si perchè al di là dei numeri, il 3, il 4 e il 5 aprile tutta Italia torna in rosso. Il 6 aprile scade il decreto e sulla base dei dati aggiornati si deciderà quali divieti e regole rinnovare, quali abolire. Controlli sempre più accurati e concentrati nelle aree urbane a maggior rischio assembramento. È quanto chiede il Viminale nella circolare inviata ai prefetti e relativa alle misure anti Covid previste dal decreto legge del 13 marzo.

Nell'Italia rossa, con qualche regione in arancione, è soprattutto la «Sardegna bianca» a temere il via libera ai trasferimenti nelle seconde case. Protestano sindaci ed esponenti politici di diversi schieramenti nel timore che un'ondata di turisti, in vista delle vacanze di Pasqua, vanifichi gli sforzi fatti. La Regione sta studiando provvedimenti più restrittivi per chi arriva nell'isola.

Sono 20.396 i nuovi contagi registrati ieri in Italia con 369mila tamponi effettuati. Oltre 500 le vittime in 24 ore: non succedeva da fine gennaio, dal 26 gennaio, quando 541 persone hanno perso la vita in un giorno. Un dato drammatico. Il totale dei contagi raggiunge quota 3.258.770. Lunedì i casi individuati erano stati 15.267, mentre i morti erano stati 354.

Aumentano le degenze e continua ad aumentare la pressione sugli ospedali.

A preoccupare è la situazione sanitaria: secondo il monitoraggio settimanale aggiornato al 15 marzo, le terapie intensive occupate a livello nazionale sono il 35% del totale disponibile, lunedì era il 34%, oltre la soglia di allerta del 30% e pari a un +4% in una settimana, invece i posti letto non intensivi occupati sono il 39% del totale (+4% in sette giorni), con la soglia critica fissata al 40%. La Lombardia torna ad essere la regione più colpita per numero di nuovi casi

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