
«È una roba che grida vendetta. Obiettivamente»: Marco Prusicki, ex presidente della Commissione paesaggio del Comune di Milano indagato in alcune inchieste sull'urbanistica, parla al telefono con Marco Daniele Engel, presidente lombardo dell'Istituto nazionale di urbanistica. Commentano insieme uno dei progetti finiti nel mirino della Procura per presunti abusi edilizi, le «Park Towers» di via Crescenzago, e ridono: «Per quanto uno possa sostenere che le regole siano state rispettate...». Ancora: «È solo Milano che si sente forte abbastanza da dire chi se ne fotte» delle norme. Le intercettazioni sono agli atti dell'indagine affidata al Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf che ieri ha portato all'arresto ai domiciliari (il primo nelle vicende giudiziarie sull'urbanistica milanese) di Giovanni Oggioni, architetto, ex direttore dello Sportello unico per l'edilizia ed ex componente della Commissione paesaggio, per oltre trent'anni a Palazzo Marino e in pensione dal 2021.
L'ordinanza è firmata dal gip Mattia Fiorentini. L'inchiesta coordinata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici ipotizza i reati di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso. Sempre ieri le Fiamme gialle hanno perquisito uffici del Comune. Risultano inoltre indagate, per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, Assimpredil-Ance Milano e la società di sviluppo immobiliare AbitareIn. Il gip ha poi disposto il sequestro preventivo di circa 300mila euro, come profitto del reato contestato a Oggioni.
Alla base degli illeciti ci sarebbe, secondo gli inquirenti, un vero «sistema Oggioni». Composto da membri della Commissione paesaggio, costruttori, progettisti privati e persone dell'amministrazione comunale, avrebbe tramato come «organizzazione parallela e sostitutiva di quella istituzionale degli uffici» per favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e realizzare operazioni immobiliari altamente speculative. Il professionista arrestato avrebbe ottenuto, in cambio degli interventi per i permessi (almeno 16 i progetti), da AbitareIn l'assunzione nella società della figlia, anche lei architetto, con contratti tra 2020 e 2023 per oltre 124mila euro e per sé da Assimpredil Ance un contratto di consulenza per oltre 178mila euro tra febbraio 2022 e novembre 2024. Oggioni è anche accusato di aver cancellato, attraverso il cloud, l'account dei propri dispositivi elettronici dopo che gli erano stati sequestrati dalla Gdf.
L'arresto sull'urbanistica arriva proprio alla vigilia del voto in Senato del cosiddetto Salva Milano. Scrivono i pm: «La novità più sorprendente, al limite dell'incredibile, che solo le intercettazioni hanno disvelato, e che dà la misura dell'attitudine eversiva degli indagati», è che la legge «è stata risolutamente direttamente dettata dagli indagati Cerri e Oggioni ai loro referenti politici presso il Governo e la Camera dei deputati». Nell'ordinanza è descritto il «brigare» per far varare il ddl che bloccherebbe le inchieste. Cerri in alcune telefonate dello scorso ottobre spiega che la prima bozza della legge gli sarebbe arrivata direttamente dalla Camera, da Maurizio Lupi (non indagato). L'indagato aggiunge che gli erano stati chiesti pareri, opinioni, commenti. E afferma ancora di aver dato lui stesso il testo al relatore Tommaso Foti (neppure indagato), in accordo con Guido Bardelli, assessore comunale alla Casa. Nelle intercettazioni, nel medesimo contesto, gli indagati parlano del senatore leghista Alessandro Morelli (non indagato).
Spunta infine una conversazione sul ministro Matteo Salvini: «Ho paura che vogliano fare qualche casino...», dice sempre a ottobre un avvocato a Carla Barone, dirigente comunale indagata. Si riferisce al fatto che il vicepremier aveva detto di voler fare una «riformulazione del testo» del ddl, facendo slittare i lavori.
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