Mario Draghi oggi ha presentato il Pnrr in parlamento dopo un lungo weekend di telefonate con Bruxelles e il braccio di ferro della maggioranza di governo per inserire nel Recovery plan il prolungamento del Superbonus al 110% fino al 2023. Non nasconde l'ottimismo il presidente del Consiglio: "Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l'onestà, l'intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti. Questa certezza non è sconsiderato ottimismo, ma fiducia negli Italiani, nel mio popolo, nella nostra capacità di lavorare insieme quando l'emergenza ci chiama alla solidarietà, alla responsabilità".
"C'è il destino del Paese"
"Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr sia solo un insieme di progetti, tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l'aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria territori. L'ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l'ambiente va tutelato. Nell'insieme dei programmi c'è il destino del Paese, la sua credibilità", ha esordio il presidente del Consiglio. Mario Draghi ha fatto sentire forte al parlamento il peso di questa decisione: "Sia chiaro che, nel realizzare i progetti, ritardi, inefficienze, miopi visioni di parte anteposte al bene comune peseranno direttamente sulle nostre vite. Soprattutto su quelle dei cittadini più deboli e sui nostri figli e nipoti. E forse non vi sarà più il tempo per porvi rimedio".
Gli obiettivi
Mario Draghi, quindi, ha spiegato che "il Piano ha tre obiettivi principali. Il primo riparare ai danni della pandemia che ci ha colpito più dei nostri vicini europei". Snocciola numeri il presidente del Consiglio. "Abbiamo raggiunto il numero di quasi 120.000 morti per il Covid-19", ha detto il presidente del Consiglio, che poi ha aggiunto: "Il Pil è caduto dell'8,9%, l'occupazione è scesa del 2,8%", con il crollo dell'11% delle ore lavorate".
E ancora: "Tra il 2005 e il 2019, il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta è salito dal 3,3 al 7,7 per cento, per poi aumentare fino al 9,4 per cento nel 2020. Ancora una volta ad essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani e ancora una volta soprattutto nel Mezzogiorno".
Il Recovery plan, "affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico". Mario Draghi, inoltre, sottolinea che "le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica".
Le previsioni
Numeri su numeri per Mario Draghi nel corso della sua presentazione, anche in relazione alle previsioni economiche del futuro: "Il Pnrr ha effetti significativi sulle principali variabili economiche: nel 2026 il Pil sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell'attuazione del Piano. Ne beneficia anche l'occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026".
Il premier ha specificato che "queste stime ipotizzano un'elevata efficienza degli investimenti pubblici effettuati, ma non quantificano l'ulteriore impulso che potrà derivare dalle riforme previste dal Piano e per quanto riguarda l'occupazione femminile e giovanile non tiene conto della clausola di condizionalità trasversale a tutto il Piano".
Mario Draghi nella sua presentazione ha voluto infondere fiducia e speranza all'Italia: "L'accelerazione della crescita può essere superiore a quanto riportato nel Pnrr se riusciamo ad attuare riforme efficaci e mirate a migliorare la competitività della nostra economia".
"Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della Ue sono pari a 191,5 miliardi", ha spiegato il presidente del Consiglio, che poi ha aggiunto: "Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del Pmrr, che tuttavia eccedevano il tetto di risorse ottenibili dal dispositivo europeo".
Il superbonus
Mario Draghi ha affrontato anche il nodo del Superbonus, che nel weekend era stato oggetto di forti tensioni nella maggioranza. Il premier ha confermato che al momento è confermato solo fino alla fine del 2022, con estensione al 2023 solo per le case popolari. Ha, però, confermato l'impegno preso: "Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici".
Il Mezzogiorno e la transizione ecologica
In parlamento Mario Draghi ha spiegato in quali quote sono stati ripartiti i fondi: "La quota dei progetti verdi è pari al 40%. Quella dei progetti digitali il 27%, come indicato dalle regole che abbiamo deciso in Europa. Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40%". Il più il premier ha aggiunto che sono stati stanziati 32 miliardi per istruzione e ricerca e 18,5 miliardi per la salute.
Il Piano per le nuove generazioni
Il Pnrr per Mario Draghi aiuterà i giovani a guardare al futuro con maggiore fiducia, aiutandoli a costruire una famiglia: "Siamo uno dei Paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 della media Ue. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro".
A questo, si aggiunge il piano degli asili nido ma anche "misure per le infrastrutture sociali e le case popolari" destinate ai più giovani. In più, per gli under 35 sono previsti incentivi per la creazione di nuove imprese. Il Pnrr destina, inoltre, 1 miliardo "alle strutture sportive per i giovani, in parte dedicato a nuove palestre e attrezzature sportive nelle scuole, in parte a rafforzare il ruolo dello sport come strumento di inclusione sociale e di contrasto alla marginalizzazione".
Un impegno importante su diversi fronti nei confronti delle nuove generazioni, come ha sottolineato Mario Draghi: "I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano. Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile. La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l'effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l'altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole".
Riforma della Pubblica Amministrazione
Con i fondi del Pnrr, inoltre, Mario Draghi ha annunciato che ci saranno importanti interventi sulla PA e sulla Giustizia. Su quest'ultima, "nonostante i progressi degli ultimi anni, permangono ritardi eccessivi. In media sono necessari oltre 500 giorni per concludere un procedimento civile in primo grado, a fronte dei circa 200 in Germania". Con il Piano, da come ha spiegato il premier, "il Governo intende ridurre l'inaccettabile arretrato presente nelle aule dei tribunali, e creare i presupposti per evitare che se ne formi di nuovo. L'obiettivo finale che ci proponiamo è ambizioso, ridurre i tempi dei processi del 40 per cento per il settore civile e almeno del 25 per cento per il penale. Vogliamo un sistema giudiziario strutturalmente più efficiente ed elevare la qualità della risposta del sistema".
Inoltre, il presidente del Consiglio ha affrontato il nodo della Pubblica amministrazione, "sulla cui capacità di rispondere in modo efficiente ed efficace incidono diversi fattori. Tra questi: la stratificazione normativa, la limitata e diseguale digitalizzazione, lo scarso investimento nel capitale umano dei dipendenti, l'assenza di ricambio generazionale e di aggiornamento delle competenze".
Draghi cita de Gasperi
Mario Draghi si è servito delle parole di Alcide de Gasperi nel corso della presentazione, citando quanto scritto dal suo predecessore nel 1943: "Vero è che il funzionamento della democrazia economica esige disinteresse, come quello della democrazia politica suppone la virtù del carattere. L'opera di rinnovamento fallirà, se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini disinteressati pronti a faticare e a sacrificarsi per il bene comune". Il premier, quindi, ha aggiunto: "A noi l'onere e l'onore di preparare nel modo migliore l'Italia di domani".
La richiesta di Fratelli d'Italia
Prima dell'intervento alla Camera del presidente del Consiglio, Fratelli d'Italia ha chiesto il rinvio della discussione perché il testo sarebbe arrivato troppo tardi per poter essere analizzato con cura. "Credo che un Parlamento, in una Repubblica parlamentare, abbia il diritto di essere rispettato dal governo", ha dichiarato Francesco Lollobrigida presidente dei deputati di Fdi, intervenendo in Aula.
"Oggi il Parlamento italiano si impegna a ragionare di un testo che 'non è stato possibile approfondire' con la necessaria attenzione che chi viene pagato dal popolo deve avere... Chiedo di valutare un rinvio della seduta odierna. Non basta una telefonata in Europa per avere l'avallo sul destino della nostra Nazione", ha concluso il capogruppo.
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