"Raccolta firme per abolirlo": Iv dichiara guerra al reddito di cittadinanza

Uno strumento sbagliato, che va riscritto tutto: categorico il renziano Ettore Rosato sul sussidio targato Movimento 5 Stelle

"Raccolta firme per abolirlo": Iv dichiara guerra al reddito di cittadinanza

Il flop dei progetti sociali a Roma, i tanti “furbetti”, senza dimenticare i tanti episodi di lavoro nero. Il reddito di cittadinanza continua a tenere banco nell’attualità politica e Italia Viva è pronta a rilanciare la battaglia."Vogliamo abolire il Rdc e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani", l’annuncio di Matteo Renzi su Facebook.

Italia Viva è tra i partiti più attivi per chiedere la soppressione del sussidio tanto caro al Movimento 5 Stelle. “Strumento sbagliato, va riscritto tutto”, l’analisi di Ettore Rosato: “Siamo al paradosso che spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà, risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora”.

Tanti i limiti del reddito di cittadinanza. Le promesse dei grillini non sono state rispettate: il sussidio non ha creato crescita e sviluppo, ma anzi sono aumentati esponenzialmente i casi di percettori illegittimi (dai mafiosi ai criminali). Iv non ha intenzione di fare passi indietro, ma il Movimento 5 Stelle continua a difendere la sua misura bandiera con le unghie e con i denti.

Il sottosegretario penta stellato Carlo Sibilia ha definito Renzi “il solito Robin Hood al contrario”, parlando di “neo-rinascimento italo-arabo”: “Nonostante la pandemia, la guerra e la crisi energetica, Italia Viva lancia una raccolta firme per togliere il Reddito di cittadinanza ai poveri. I milionari non si toccano, ma chi prende 700 euro al mese va stangato”.

Il senatore Gabriele Lanzi ha invece accusato i renziani, “politici di professione”, di non aver mai lavorato un giorno in vita loro: “Non possono immaginare cosa significhi vivere con meno di 700 euro al mese”.

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