"Rappresento l'underdog". Ecco cosa ha voluto dire la Meloni

L'espressione inglese indica lo sfavorito che stravolge i pronostici, stupisce tutti e vince. Così, in Parlamento, la premier ha rappresentato la propria storia e lanciato un chiaro messaggio

"Rappresento l'underdog". Ecco cosa ha voluto dire la Meloni

L'underdog. Lo sfavorito che stravolge i pronostici e alla fine vince. Il figlio di un dio minore che riesce a conquistare l'Olimpo. Nel suo discorso programmatico pronunciato stamani alla Camera, Giorgia Meloni non ha solo elencato i punti cardine della propria azione di governo. A Montecitorio, la premier ha anche descritto se stessa con una definizione emblematica, efficacissima nel cogliere l'essenza della propria parabola politica. E di quel che ora verrà. "Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l'underdog", ha affermato, concedendosi un prestito linguistico in questo caso necessario. Certe espressioni, infatti, riescono a descrivere un concetto articolato con una sola parola.

Underdog, cosa significa

Cosa intendesse dire con quel richiamo, Giorgia Meloni lo ha spiegato subito dopo. "Rappresento lo sfavorito che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri e sottosegretari", ha aggiunto. Quell'inglesismo da lei utilizzato, in realtà, riusciva a descrivere il concetto con assai più sfumature. Il termine anglosassone "underdog", infatti, deriva dal lessico sportivo e indica un atleta che partecipa a una competizione ma come sfavorito, secondo le iniziali previsioni. Poi, però, il perdente in pectore stupisce tutti, sbaraglia i concorrenti e smentisce i pronostici. Vince.

La metafora di una carrierra politica

Così, quando lo sfavorito taglia il traguardo per primo, scatta quello che gli inglesi definiscono upset: lo sconvolgimento. Fuor di metafora, Giorgia Meloni intendeva riferirsi alla propria esperienza. Alla storia di una ragazza cresciuta alla Garbatella con la passione per la politica e arrivata a essere premier senza avere santi in paradiso. "Provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti", ha ricordato la stessa presidente nel suo discorso alla Camera, fornendo di fatto un perfetto riscontro a quella calzante definizione poi evocata. Underdog.

E anche ora, da palazzo Chigi, Giorgia dovrà probabilmente fare i conti con quella condizione che, assieme alla tenacia, è stata forse la vera molla del suo successo.

Già all'indomani del voto e del successivo incarico di governo, le opposizioni avevano fatto fatica a riconoscere il carattere dirompente di quella premiership di centrodestra al femminile. Non lo faranno nemmeno ora: Meloni ne è consapevole. Ma è proprio in quelle circostanze che l'underdog inizia a crederci ancora di più e punta dritto al traguardo.

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