Razzi sul centro commerciale, 20 i morti. Ma i russi: "Colpito un deposito di armi"

Missili anche su Dnipro. Il Cremlino: "Kiev si arrenda e la pace ci sarà". Medvedev: "Terza guerra mondiale se la Nato invade la Crimea"

Razzi sul centro commerciale, 20 i morti. Ma i russi: "Colpito un deposito di armi"

Il bilancio è pesantissimo: almeno 20 morti, 59 feriti e una quarantina di dispersi. Tutti civili che stavano facendo acquisti in un centro commerciale di Kremenchuk, nella regione di Poltava, nell'Ucraina centrale, sorpresi da due missili a lungo raggio lanciati dai russi in maniera indiscriminata per cercare di piegare con ogni mezzo la resistenza ucraina. C'erano un migliaio di persone nel mall, la maggior parte delle quali sono riuscite a mettersi in salvo nonostante la procura generale ucraina abbia avviato un'indagine per verificare l'operato dei funzionari del centro commerciale, che non avrebbero provveduto all'evacuazione durante il raid.

Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ci sarebbe stato alcun errore, ma si sarebbe trattato di un attacco premeditato. «È uno degli atti terroristici più temerari della storia europea», ha detto. «Solo dei terroristi completamente pazzi possono colpire con missili edifici civili. La Russia deve essere riconosciuta come Stato sponsor del terrorismo», ha scritto Zelensky su Telegram. Mosca nega. Per il ministero della Difesa russo è stato «colpito un deposito di armi inviate dagli Usa e dall'Europa e l'esplosione ha innescato un incendio nel centro commerciale in disuso». Reazioni che il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ritiene «disgustose»: «I russi si rallegrano sui social media. Diplomatici e funzionari russi stanno diffondendo folli teorie del complotto, negando che ci sia stato uno raid. La Russia è un paese di assassini e veri bugiardi», ha twittato. Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito il raid russo contro il centro commerciale «un abominio». Anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito per discutere dell'attacco, ritenuto «deplorevole» dal portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric. «La tragedia di Kremenchuk non è solo un crimine di guerra, è un crimine contro l'umanità», ha commentato il procuratore generale dell'Ucraina, Iryna Venediktova, dopo l'ispezione.

I russi hanno intensificato l'offensiva anche più a est, nell'area di Kharkiv, dove bombardano la seconda città del Paese «ora dopo ora». «C'è un bombardamento mattutino, uno diurno e un notturno. L'obiettivo della Russia è sterminarci come nazione», ha spiegato il sindaco Igor Terekhov. I raid aerei e d'artiglieria non si sono fermati neanche a Dnipro, nell'Ucraina centrale, e a Mykolaiv, a sud, dove i residenti hanno segnalato diverse esplosioni. Il sindaco di Dnipro, Boris Fitalov, ha invitato i cittadini a non lasciare i rifugi.

Dopo essersi ritirata da Severodonetsk, la resistenza ucraina sta ora cercando di trattenere l'offensiva russa all'altezza della confinante città di Lysychansk, grazie anche alla particolare morfologia del centro urbano, che rende difficile la sua conquista. Secondo l'intelligence britannica nei giorni scorsi Mosca ha lanciato ondate insolitamente intense di attacchi in tutta l'Ucraina utilizzando missili a lungo raggio lanciati sia dallo spazio aereo bielorusso che da quello russo. L'obiettivo principale di Mosca rimangono le regioni di Donetsk e Luhansk, ancora controllate dalle forze ucraine, mantenendo il corridoio via terra con la Crimea e con i territori delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia occupati. Intervistato dai media russi, il vicecapo del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev ha lanciato un pesante avvertimento: «Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro la Russia. Se uno Stato membro della Nato facesse una tale mossa, porterebbe a un conflitto contro l'intera Alleanza dell'Atlantico del Nord: alla Terza guerra mondiale, a un disastro totale».

Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, ha risposto con un tweet: «Il ritorno della Crimea all'Ucraina, temporaneamente occupata dalla Russia, sarà realizzato senza alcun tentativo, immediatamente». Il Cremlino intanto avverte: «La pace? Anche subito se Kiev si arrende».

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