Regione Lombardia, la Moratti si dimette: "È venuta a mancare la fiducia in Fontana"

Strappo definitivo della Moratti. Che rimette le deleghe al Pirellone e attacca il governatore Fontana e il governo Meloni

Regione Lombardia, la Moratti si dimette: "È venuta a mancare la fiducia in Fontana"

Scossone in Regione Lombardia. Letizia Moratti ha annunciato le sue dimissioni dalla giunta. Il vicepresidente e assessore del Welfare ha diramato una nota in cui annuncia la rinuncia alle deleghe: "Per rispetto dei cittadini, con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l'esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione".

Letizia Moratti, dalla gestione die vaccini allo strappo col centrodestra

Letizia Moratti è arrivata al Pirellone poco meno di due anni fa, a gennaio 2021, e ha gestito la campagna di vaccinazione per la Regione Lombardia. Da quando si è aperta la partita per il Pirellone, tra il centrodestra e Letizia Moratti si sono registrate tensioni. Letizia Moratti avrebbe voluto la candidatura come presidente della Regione ma la scelta del centrodestra è caduta sulla ricandidatura di Attilio Fontana. Da qui, sono nate voci di corridoio che hanno dato il vicepresidente vicino al Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Nei giorni scorsi, il vicepresidente di Regione Lombardia sembrava destinata a diventare ad della Fondazione di Milano-Cortina. Una nomina avvolta dal giallo, che è stata successivamente smentita.

Dopo settimane di tensioni, Letizia Moratti è arrivata allo strappo. Nella sua nota ha aggiunto: "Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia".

La polemica col centrodestra

Le dimissioni sono un gesto che, come scritto nella nota di Letizia Moratti, è "un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell'azione di questa amministrazione, che a mio avviso non risponde più all'interesse dei cittadini lombardi". Con queste parole, Letizia Moratti ha strappato definitivamente con il centrodestra del Pirellone ma anche con quello di governo.

Infatti, nella sua nota il vicepresidente di Regione Lombardia contesta la decisione di anticipare di 8 settimane il reintegro dei medici non vaccinati e la sospensione delle multe degli over 50. Provvedimenti sui quali Letizia Moratti evidenzia il suo disappunto: "Registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull'importanza dei vaccini. Si tratta di tre esempi, emblematici di una diversa impostazione politica in questo ambito".

Letizia Moratti con questa nota accentua il solco che si è creato con il centrodestra e prende le distanze dalla maggioranza di governo. Tuttavia, il vicepresidente dimissionario ha assicurato: "Con spirito di correttezza e lealtà, sottolineo che rimango a disposizione della Regione per un ordinato passaggio di consegne dello stato di avanzamento dei progetti che ho e abbiamo attivato".

Le reazioni alle dimissioni di Letizia Moratti

Attilio Fontana non è apparso sorpreso: "I dubbi che avevo espresso sul posizionamento politico di Letizia Moratti erano fondati. È chiaro che guarda verso sinistra e non da oggi". Davanti ai dubbi e alle critiche espresse da Letizia Moratti nella sua nota, Attilio Fontana esprime qualche perplessità ma non c'è tempo per soffermarsi: "Procediamo immediatamente alla nomina di un assessore al welfare che si occupi esclusivamente dei bisogni dei cittadini, senza distrazioni politiche, a partire dagli interventi sulle liste di attesa". Per questo, "dopo aver informato i leader del centrodestra, ho deciso di affidare la delega del Welfare al dott. Guido Bertolaso, protagonista della campagna vaccinale in Lombardia e profondo conoscitore della macchina operativa della sanità lombarda".

Rapide le reazioni del centrosinistra subito dopo l'annuncio delle dimissioni di Letizia Moratti. Il primo a intervenire è stato Carlo Calenda: "È stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana. Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale". L'endorsement di Calenda è arrivato con qualche minuto di anticipo rispetto a quello di Mariastella Gelmini: "La decisione di Letizia Moratti di dimettersi da vicepresidente e assessore al welfare di Regione Lombardia dimostra coerenza e coraggio".

A stretto giro, anche Beppe Sala è intervenuto sulla vicenda, appoggiando la scelta di Letizia Moratti: "Erano un qualcosa da me atteso. Moratti ha fatto quello che non ha avuto il coraggio di fare Fontana, cioè di prendere atto che non c'era più fiducia". Quindi, Beppe Sala ha spronato la sinistra a "velocizzare le sue riflessioni rispetto a chi mettere in campo" come candidato alla guida della Regione.

Secondo molti, sarebbe plausibile che Letizia Moratti decida di candidarsi alla presidenza nel 2023, quello che non è chiaro è da chi potrebbe essere appoggiata. Nel campo delle ipotesi, il sindaco di Milano Beppe Sala ritiene che sia "oggettivamente difficile" che il sostegno arrivi dal centrosinistra.

Tuttavia, le parole di Calenda e Gelmini aprono un portone alla possibilità di candidatura di Letizia Moratti con il Terzo Polo, un'eventualità che lo stesso Beppe Sala tende a non escludere: "Vorrei capire da Calenda e Renzi che certamente sentirò nei prossimi giorni"

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