Le Regioni si muovono in ordine sparso. Le dosi di vaccino scarseggiano, e i ritardi sulla fase due, quella in cui iniziare e completare l'immunizzazione delle persone più fragili, gli over ottanta, potrebbero raggiungere anche diverse settimane, a meno di un ripristino totale delle consegne delle dosi da parte di Pfizer e Moderna. Ieri sono arrivate all'aeroporto militare di Pratica di Mare le 66mila dosi del vaccino Moderna a cui oggi, dovrebbero aggiungersi le circa 500 mila di Pfizer promesse. L'obiettivo è recuperare lo stop. Le regioni si preparano da sole: da oggi nel Lazio sarà possibile prenotare il vaccino per chi ha più di ottant'anni. Le prenotazioni rimarranno aperte per tre mesi, mentre le inoculazioni inizieranno l'8 febbraio, in ritardo di una settimana. Si potrà scegliere il giorno e indicare la fascia oraria, muniti del codice fiscale. Sul sito della regione Lazio è stato pubblicato un vademecum con tutte le informazioni.
Anche altre regioni si preparano a iniziare la fase due. In Friuli Venezia Giulia la previsione è di iniziare il 9 febbraio, il Piemonte potrebbe partire sabato prossimo. In Campania si pensa tra il 10 e il 15 febbraio. In Liguria la data cerchiata è il 15 febbraio, mentre a maggio si dovrebbe passare alla fascia d'età tra i 75 e gli 80 anni. L'Abruzzo dovrebbe partire con le somministrazioni a metà febbraio agli ultra ottantenni.
Se la data di inizio è fissata in alcune regioni, non ci sono certezze, i governatori come il commissario Arcuri sono in attesa di vedere se le dosi arriveranno e con le consegne previste in modo da recuperare gli slittamenti che ci sono stati finora. Ieri la presidente della commissione Ue Ursula Von Der Leyen ha detto che «Astrazeneca consegnerà 9 milioni di dosi in più nel primo trimestre rispetto all'offerta delle ultime settimane e inizierà le consegne una settimana prima del previsto».
Intanto con il via libera dell'Aifa ad AstraZeneca che indica per quel vaccino una preferenza nella somministrazione agli under 55, sono molte le incognite. Oggi si terrà un nuovo incontro tra governo e Regioni per fare il punto sul piano vaccini e sul personale che andrà ad affiancare i 15mila e i 4mila infermieri che hanno risposto al bando del commissario straordinario. Sul tavolo anche la rimodulazione del piano, e quali le categorie da immunizzare in base agli arrivi delle dosi e alla disponibilità. Le regioni chiedono indicazioni al governo per una programmazione delle inoculaazioni, a chi e quando: «É necessario che le Regioni siano messe presto nelle condizioni di avere una chiara indicazione circa le priorità e l'aggiornamento del piano strategico nazionale - avverte l'assessore alla Salute del Lazio Alessio D'Amato - Paradossalmente il combinato disposto tra la raccomandazione di Aifa e i ritardi delle consegne dei vaccini rischia di creare un rallentamento proprio nelle fasce di popolazione più a rischio: anziani, patologica croniche e oncologiche. Se si accettasse tale raccomandazione avremmo tutta una fascia di età tra i 60 e gli 80 anni che non sarà possibile vaccinare nei prossimi mesi».
C'è poi il nodo delle dosi da destinare ad ogni singolo territorio: alcuni governatori, come quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e quello della Liguria Giovanni
Toti, chiedono una distribuzione in base al target selezionato e non alla popolazione residente. L'obiettivo, dicono, è quello di non lasciare scoperti gli anziani che con tagli e ritardi rischiano di rimanere senza vaccino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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