Matteo Renzi non sente su di sè il peso della responsabilità della crisi di governo ed anzi si dice vittima delle voci di corridoio che vogliono invece dipingerlo come il lupo cattivo delle favole. Certo non aiuta l'idea di mettere all'angolo Conte coi numeri in parlamento così da costringerlo ad aprire alle richieste di Italia Viva pur di evitare lo spauracchio delle urne, un 'eventualità, questa in grado di togliere letteralmente il sonno tanto ai renziani quanto ai pentastellati.
"Il tentativo di buttare questa crisi di Governo su di me, sui rapporti con il Pd e con il presidente del Consiglio sta diventando imbarazzante", spiega l'ex primo cittadino di Firenze durante l'intervista concessa a "Mezz'ora in più", trasmissione in onda sulle frequenze di Rai Tre. Renzi continua invece, almeno davanti ai microfoni, a "vendere" agli italiani la bontà delle sue intenzioni, attribuendo la colpa di quanto accaduto all'immobilismo dell'esecutivo giallorosso dinanzi ai problemi dell'emergenza sanitaria. "Noi abbiamo detto delle cose, abbiamo detto che la ricostruzione della casa dopo la pandemia non sta funzionando, cambiamo delle cose? Non abbiamo fatto una battaglia con il Partito democratico, Conte o il Movimento CinqueStelle".
Una battaglia, omette di dire l'ex premier, che aveva avuto comunque come punti cardine la gestione dei fondi del Recovery Fund, l'apertura al Mes sanitario e la delicata questione connessa all'intelligence ed ai servizi segreti. Senza considerare, ovviamente, l'aut aut dato per quanto riguarda la prosecuzione delle opere dell'alta velocità, un tema in grado di creare attriti coi grillini, a cui rimane solo questo punto da difendere dinanzi ai propri elettori, dopo aver rinnegato il tema del "doppio mandato", quello dell'alleanza col cosiddetto "partito di Bibbiano" e la chiusura nei confronti dei fondi dell'Unione europea.
"Noi non abbiamo mai pensato che l’obiettivo fosse ‘cacciare Conte’. Leggo di ricostruzioni secondo cui io avrei un problema personale con Conte", prosegue Renzi, che spiega come sarebbero state proposte varie modalità per proseguire con l'esperienza di governo. "C’era un modo per farlo, non dare la fiducia a un Conte-bis. Non ho niente contro Conte ma se per sei mesi provi a dire “guardate qua rischiamo l’osso del collo” e non ti danno ascolto ci sono due alternative: la prima è far finta di niente ma io non sarò mai corresponsabile del più grande spreco di risorse della storia".
"Io mi guardo allo specchio e mi chiedo 'ma chi te lo fa fare?' Io non faccio né la vittima né parlo di complotto. Questa è una battaglia sui contenuti, se non li lasciano realizzare lasciamo le poltrone", puntualizza l'ex presidente del consiglio, che comunque da esse non si vuole del tutto allontanare, dato che non parla mai di possibili elezioni.
"Domani Conte viene in Aula e gli avevamochiesto se secondo lui andava cambiato qualcosa in quello che andava fatto, o nel governo. E lo aveva chiesto Zingaretti per primo", rivela Renzi. "Conte ha risposto che ha il governo migliore del mondo. Dico che è coraggioso ma lo rispetto.
Ora dice che mi vuole ‘asfaltare’, mi sembra che al Senato non accadrà ma ho detto che i nostri 18 senatori non possono votare la fiducia, ma voteranno lo scostamento e il dl Ristori". Insomma permane la maretta, ma al momento sembra più una guerra di trincea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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