Michele Emiliano in Puglia fa le liste per tutti. E così dopo aver nominato lui tutti i candidati nelle liste Pd, ora mette i suoi anche negli altri partiti.
Ma tutto ci si poteva aspettare tranne che proprio il governatore pm, simbolo della politica clientelare e populista contro cui Renzi e Calenda hanno fatto il loro cavallo di battaglia, facesse le liste anche per il terzo polo. E invece accade proprio in Puglia, luogo scelto da Matteo Renzi come prima tappa della campagna elettorale. Sarà a Melendugno per il primo comizio, approdo del tap, sede degli scontri di chi non voleva il gasdotto perché avrebbe rovinato il paesaggio e non si sa che altro. E invece ora arrivano 8 miliardi di metri cubi di gas ed è ancora bandiera blu. Sul palco a Melendugno con Renzi salirà Massimo Cassano, ex sottosegretario al lavoro di Forza Italia, poi messo da Michele Emiliano a dirigere i navigator regionali. E ora candidato secondo nel collegio di Bari nel terzo polo dietro Mara Carfagna. E ovviamente il primo sotto il palco a battergli le mani sarà proprio Emiliano.
La notizia già si vociferava mesi fa, quando Cassano aveva partecipato al congresso provinciale di Azione, ma subito aveva smentito: "Premesso che Calenda non c’era e che sono stato invitato da un giovane componente del direttivo provinciale e mi sembrava scortese rifiutare. Se volessi scegliere un’alternativa a Michele Emiliano avrei mille occasioni per farlo viste le tante offerte (per mesi era dato vicino alla Lega). Ma non è nel mio stile. Per me non esiste alcuna alternativa al governatore della Puglia. E poi mi scusi, se la Meloni va dal Pd, non vedo perché io non possa andare come ospite ai congressi dei partiti».
Solo due mesi fa Cassano ha rinnovato il contratto a tutti i navigator, quelli che invece De Luca ha mandato a casa. Cassano ne ha assunti migliaia nell’ultimo anno. I duemila dei concorsi, gli altri presi a chiamata diretta dalle agenzie interinali. Da mesi nelle cronache pugliesi si legge di inchieste sulla parentopoli fatta all’arpal, ma soprattutto sugli assunti tra i tesserati al partito di Cassano. Che è il fondatore e presidente di una lista civica che si chiama “Popolari per Emiliano”, candidata alle regionali e in tutte le amministrative.
Tra gli assunti ci sono consiglieri comunali della lista, e alcuni dei loro figli, ma anche i quadri del partito di Cassano presi dalle sezioni sparse in tutta la regione. Negli scorsi mesi i giornali pugliesi non hanno parlato d’altro. Ma mentre il Pd e i sindacati lo hanno criticato chiedendone le dimissioni, Emiliano lo ha sempre difeso: la legge lo consente, sono assunzioni a tempo determinato fatte dalle agenzie interinali. Peccato che poi dopo tre anni chiedono la stabilizzazione in nome della lotta al precariato, come la regione Puglia ha fatto con i cup della asl e sanitaservice.
Qualche giorno fa in piena campagna elettorale i primi di agosto Arpal ha anche emesso in tutta fretta le graduatorie per l'assunzione di 31 unità pubblicate mentre il consiglio regionale salvava il direttore Massimo Cassano dalla decadenza chiesta dall’opposizione. E poi il concorso per 12 collaboratori amministrativi iniziato la settimana scorsa. E La nomina di almeno cinque dirigenti, il conferimento di numerose posizioni organizzative (poi ritirate dopo la levata di scudi dei sindacati).
A Taranto invece dietro Carfagna sarà candidato Massimiliano Stellato, il capogruppo in consiglio regionale del partito di Cassano. Nella maggioranza di Emiliano, ovviamente. Anche lui aveva bussato alla Lega un mese fa, ma non avendo avuto la candidatura l’ha chiesta, e ottenuta da Calenda. Nonostante abbia sempre avuto posizioni opposte a quelle di Renzi e Calenda su Ilva. E infatti Stellato ha sempre appoggiato quelle folli di Emiliano. Ma è anche uno che organizzava i gilet gialli tarantini coordinate con le manifestazioni francesi.
Trapelata la notizia stamattina in Puglia è scoppiato il putiferio tra i militanti di Azione e Italia viva. “Carlo ti chiedo per piacere di apportare dei cambiamenti delle liste sono previsti dei candidati che tanno in maggioranza con Emiliano e ora si candidano con noi. Non ci vota nessuno in Puglia con queste premesse” scrive Paolo Abete.
Mentre da Bari Nicola Giovannetti twitta: “Massimo Cassano rappresenta tutto ciò che Calenda intende combattere: trasformismi, cambi di partito ad ogni elezione, incoerenza, una politica assistenzialista e una gestione sbagliata dei navigator. Rappresenta la morte del terzo polo in Puglia. Qualcuno glielo dica!”
Ma non è solo una rivolta locale.
Il problema ce l’avranno Bellanova e Renzi, che si candideranno capolista in Puglia criticando questa linea politica rappresentata dalle persone candidate nelle loro stesse liste. Noi comunque gliel’abbiamo detto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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