Renzi patriota: fu sbagliato ridere del riso antiCav di Merkel-Sarkozy

Il leader Pd: chi ci irride deve sapere che ha sbagliato Paese

Mariateresa Conti

Nomi non ne fa, come del resto non ne aveva fatti neppure lo scorso 26 luglio, quando aveva strigliato chi ride dell'Italia e chi si compiace del nostro Paese messo alla berlina. Ma questa volta il riferimento di Matteo Renzi è ancora più chiaro. E suona come strigliata a quella parte della sinistra che ora è minoranza nel Pd e che prova a mettergli i bastoni tra le ruote: chi lascia che si prenda in giro l'Italia sbaglia. Come ha sbagliato la sinistra che gongolò quando Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, nel 2011, ironizzarono su Silvio Berlusconi con un sorrisino che fece il giro del mondo.

Il premier fa il patriota. E fa mea culpa su uno dei momenti più celebri e al tempo stesso più bui di quel famoso 2011 quando le pressioni internazionali contro Berlusconi premier erano fortissime, tanto da fare parlare, adesso, di presunta cospirazione. Ricordate? Era ottobre, rispondendo, anzi non rispondendo a una domanda sull'affidabilità del Cavaliere, la Merkel e Sarkozy si scambiarono un sorrisino di scherno, che suonò come uno schiaffo all'Italia. Poi arrivarono le scuse. Ma lo schiaffo fu fortissimo. Lo spread galoppava e un mese dopo Berlusconi cadde.

Ora le critiche di Renzi. «Qualche tempo fa - ha ricordato ieri a Sassari - qualche leader straniero rideva di noi o del leader politico pro tempore. Anche la mia parte politica sorrideva e sbagliammo perché quando qualcuno sorride sull'Italia deve capire che sta prendendo in giro il Paese sbagliato».

Un mea culpa, dal premier. O forse una mano tesa agli azzurri in vista delle difficoltà che lo attendono sul referendum, con il «No» in vantaggio sul «Sì». Non è il primo riferimento di Renzi, sempre indiretto, a quell'episodio. Lo scorso 26 luglio, parlando in Molise, il premier aveva espresso un pensiero analogo: «Non è giusto ridere dell'Italia. Io mi indigno. Se prendono in giro il tuo Paese, tu hai il dovere di reagire. La stagione dei risolini è chiusa, i vertici non sono più a due e non è permesso a nessuno ridere dell'Italia».

Un momento nero, quel

sorrisino. Nel libro di Alan Friedman My Way Silvio Berlusconi lo ricorda come un brutto sogno. Il brutto sogno di un brutto anno in cui fu costretto a dimettersi. Per responsabilità, svela oggi la storia, che non erano sue.

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