Renzi si deve dimettere?

Il Pd chiedeva la testa di Berlusconi per la disoccupazione al 29%. Con Renzi è al 43%...

Renzi si deve dimettere?

Tre anni fa, regnante il governo Berlusconi, il Pd tappezzò l'Italia con il manifesto riprodotto qui a fianco. Il messaggio era chiaro: «La disoccupazione giovanile al 29 per cento: Berlusconi dimettiti». Ieri, dopo un anno di Monti e due anni di governo Pd, prima con Letta ora con Renzi, l'Istat ha comunicato che la disoccupazione ha toccato il 43 per cento, nuovo record assoluto. Quindi Renzi non ha scampo. Si deve dimettere. Glielo chiede - direi impone - il teorema del suo partito «disoccupazione=dimissioni». Se il Pd già si indignava per quel 29%, figuriamoci ora come può accettare il 43. Ci spiace per il giovane e promettente premier, ma la matematica non è un'opinione.

Non andrà così, perché la matematica non sarà un'opinione, ma a sinistra è un'opinione la disoccupazione: emergenza nazionale se a governare è Berlusconi, spiacevole condizione ineluttabile e dovuta a fattori sovraumani se nella stanza dei bottoni ci sono loro. Questa si chiama disonestà intellettuale e politica, pratica che da quelle parti è applicata a tutto tondo. Si urla al golpe se la legge Severino sulla decadenza dei condannati non viene applicata in modo retroattivo per cacciare Silvio Berlusconi dalla politica, si fanno invece spallucce se la retroattività non viene applicata al caso De Magistris, loro amico e sindaco di Napoli. E ancora: se sotto il loro governo la polizia picchia durante una manifestazione operai inermi, si tratta di uno «spiacevole incidente» da archiviare senza neppure le scuse, ma durante il governo Berlusconi se un teppista a viso coperto e spranga in mano veniva sfiorato da un manganello scattava l'allarme «premier fascista».

È vero che Matteo Renzi ha dato qualche segnale diverso, ma il suo partito resta quello che è sempre stato: sciacalli che

volano sui drammi del Paese e sugli avversari politici, pronti ad avventarsi sulla preda pur di guadagnare un boccone in più di potere. Renzi o non Renzi, di gente così in malafede non c'è da fidarsi. Non ancora, e temo mai.

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