Repubblica risponde a Grillo: "Ci attacca con una propaganda delirante"

La replica del quotidiano romano dopo l'articolo che il leader del Movimento 5 Stelle ha pubblicato sul blog in riferimento alle chat tra Di Maio e Virginia Raggi

Repubblica risponde a Grillo: "Ci attacca con una propaganda delirante"

Botta e risposta tra Beppe Grillo e Repubblica. Questa mattina sul quotidiano romano, così come sul Corriere della Sera e su Il Messaggero, sono stati pubblicati i messaggi tra Luigi Di Maio e Virginia Raggi in riferimento alla questione di Raffaele Marra, arrestato il 16 dicembre scorso per corruzione e oggi ancora in carcere.

Dal suo blog il leader del Movimento 5 Stelle sostiene che le chat sarebbero state riportate in modo parziale. Si sarebbe trattato in sostanza di un "killeraggio di Luigi Di Maio, colpevole di avere evidenziato le balle che hanno scritto e continuano a scrivere". Il quotidiano ha deciso di rispondere alle accuse riportando punto per punto le dichiarazioni di Grillo.

"Si tratta del testo conservato nella memoria del cellulare sequestrato a Raffaele Marra al momento dell'arresto"

Scrive Grillo sul blog: "Oggi quattro giornalisti differenti su tre giornali diversi riportano […] un sms di Di Maio a Virginia Raggi in cui parla di Marra, il punto è che si tratta di un sms parziale e non verificato, accompagnato da una ricostruzione montata ad arte il cui fine è uccidere la reputazione di Di Maio".

Risponde Repubblica: "Quello esaminato dall'Ansa e utilizzato da Beppe Grillo nel suo blog è il testo dei messaggi scambiati tra Luigi Di Maio e Virginia Raggi il 10 agosto. Quello pubblicato da Repubblica invece è il testo dei messaggi presenti nella memoria del telefonino di Raffaele Marra: si tratta della selezione delle frasi di Di Maio che Virginia Raggi ha inoltrato a Marra. Si tratta del testo conservato nella memoria del cellulare sequestrato a Raffaele Marra al momento dell'arresto e agli atti dell'inchiesta".

"È un servitore dello Stato"

Scrive Grillo sul blog: "La versione originale dell'sms [di Di Maio a Raggi] è questa: 'Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone (il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto alla Raggi di far verificare il nominativo Marra a Pignatone, il procuratore di Roma, ndr). Poi insieme allo staff (quello che allora era chiamato mini direttorio, ndr) decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato (Marra era della Guardia di Finanza, ndr). Sui miei (intendendo chiaramente i suoi collaboratori, ndr) il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla'. Quindi dal messaggio integrale si capisce che (...) Di Maio aveva evidenziato il fatto che Marra era della Guardia di Finanza, un servitore dello Stato visto che allora nulla era uscito sul suo conto'.

Risponde Repubblica: "Il blog di Grillo spiega la definizione di "servitore dello Stato" con cui Di Maio indica Marra con "il fatto che Marra era della Guardia di Finanza". Va ricordato che Marra ha lasciato la Guardia di Finanza da più di dieci anni. Da allora ha lavorato come direttore dell'Unire guidata all'epoca da Franco Panzironi, lo stretto collaboratore di Gianni Alemanno arrestato nella retata di Mafia Capitale del dicembre 2014. Poi è entrato al Comune di Roma con lo stesso Alemanno, che dal 2015 è sotto processo per corruzione e finanziamento illecito".

Conclude poi il quotidiano: "Questi

sono i fatti, ma Grillo continua ad attaccarci con una propaganda delirante e pericolosa, che diffonde nel Paese un clima di odio verso la stampa ed espone Carlo Bonini e gli altri colleghi a reazioni incontrollate".

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