Una cena, con pizza di patate, da 7.500 like . Oppure la soddisfazione mista a vertigine di leggere, nella playlist personalizzata, brani come Final Countdown degli Europe e Starman di David Bowie. Samantha Cristoforetti, prima di abbattera la barriera tra sé e il record di donna italiana nello spazio, ha abbattuto il muro dell'anonimato: oggi questa 37enne trentina è una celebrità, ammirata e spiata come tutte le star (forse non invidiata). Ieri la navicella Soyuz su cui è a bordo, dopo un viaggio di sei ore, si è agganciata alla Stazione spaziale internazionale, dove rimarrà per sei mesi. Felicità ed emozione che la Cristoforetti ha raccontato alla madre: «Lo spazio è meglio di come me lo immaginavo. Abbiamo visto immagini spettacolari, la prima alba e le stelle». E poi il primo pasto con caviale, mele, arance e pomodori, invitando i fan a seguirla anche a tavola attraverso «L'Osteria ai confini dell'universo», uno spazio nel suo blog «Avamposto 42». Un racconto ininterrotto in tempo reale che intercetta grande interesse. Ma in modo diverso: non è più lo spazio, l'ignoto, a incuriosirci, a metterci soggezione, come nel secolo scorso. È il nostro simile, l'astronauta che si misura con i propri limiti.
La missione di Samantha Cristoforetti contiene tutti gli elementi di una storia avvincente: la partenza, lo sbarco, la lunga permanenza, il confronto con una realtà quotidiana inedita. Sono lontani i tempi delle foto sfocate di Gagarin e delle riprese da filmino amatoriale dello sbarco sulla Luna: Internet ha avvicinato mondi diversi che prima non comunicavano tra di loro, perché adesso quelle esperienze possiamo tastarle, non più fantasticarle come nel passato in bianco e nero.
Così, se i profili Facebook o Twitter di cantanti, calciatori, attori o soubrette sono cibo quotidiano per il grande pubblico che in quel mondo vuole immergersi, anche quelli degli astronauti, come la Cristoforetti o Luca Parmitano, le cui foto dallo spazio sono diventate «virali», sono oggi luoghi deputati all'evasione dalla routine . La pagina Facebook della Cristoforetti, prima che la missione entrasse nel vivo, contava a malapena 15mila like : quella cifra oggi si è triplicata, perché l'astronauta adesso ha qualcosa in più da comunicare, quel qualcosa che, nella percezione del «popolo della rete», eleva il personaggio al rango di star. Lo si legge, e lo si coglie, anche nei commenti che cento, duecento, mille italiani hanno lasciato in risposta ai post della Cristoforetti: «Adoro questa donna, la sua caparbietà, la sua professionalità e il suo carattere tenace», «Lei è il simbolo di chi crede in quello che fa e si sacrifica con passione per raggiungere l'obiettivo», «Sei l'esempio di determinazione, preparazione e coraggio, l'esempio di eccellenza della nostra Italia».
Grazie all'immediatezza del messaggio o all'essenzialità della foto ci riscopriamo innamorati dell'universo e delle sue profondità. Lo sbarco sulla Luna era stato evento epocale, ma rappresentava anche il raggiungimento del sogno a cui l'uomo anelava: raggiunto quel traguardo, la curiosità ha cominciato a scemare, complice anche qualche missione flop di troppo. Oggi il pubblico è cambiato: è più giovane, più «connesso».
Perlustra la rete in tutta la sua estensione e così guarda, apprezza e condivide anche i video o le foto trasmesse dalla sonda Curiosity su Marte.La riscoperta dello spazio è partita dalla gente normale, le astro-celebrità interpretano i loro sogni.
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