Retromarcia Ue sulla censura. Salvi "Maria" e "Buon Natale". È la vittoria dei moderati

Almeno per quest'anno il Natale è salvo. Possono tirare un sospiro di sollievo i migliaia di cittadini europei che si sono indignati di fronte alle "linee guida per una comunicazione inclusiva"

Retromarcia Ue sulla censura. Salvi "Maria" e "Buon Natale". È la vittoria dei moderati

Almeno per quest'anno il Natale è salvo. Possono tirare un sospiro di sollievo i migliaia di cittadini europei che si sono indignati di fronte alle «linee guida per una comunicazione inclusiva» redatte dalla Commissione europea e scoperte da Il Giornale con uno scoop che ha fatto il giro dell'Europa. La storia è ormai nota: in un documento nato per circolazione interna alla Commissione, si invitava a non utilizzare la parola Natale o i nomi Maria e Giovanni perché di origine cristiana per non offendere le minoranze, a non iniziare una conferenza con la consueta formula «signori e signore» fino a non usare la frase «colonizzare Marte» ma «inviare umani su Marte» vista la connotazione negativa della parola colonizzazione. Un vero e proprio vademecum del politicamente corretto infarcito con una serie di raccomandazioni paradossali (quando non ridicole) ma purtroppo per noi estremamente serie provenendo da una delle principali istituzioni europee.

Ieri la commissione è stata costretta a fare marcia indietro dopo la pressione mediatica e politica e lo sdegno di tanti cittadini. La commissaria europea alla Parità Helena Dalli ha spiegato: «La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle sue funzioni aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei» aggiungendo: «Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro. Ritiro quindi le linee guida e lavorerò ulteriormente su questo documento».

Una decisione che ha suscitato il plauso dei leader e dei partiti di centrodestra. Antonio Tajani ha affermato: «Grazie anche all'azione di Forza Italia, la Commissione europea ritira le linee guida sul linguaggio inclusivo che chiedevano di togliere riferimenti a feste e a nomi cristiani. Viva il Natale. Viva l'Europa del buonsenso». Il leader della Lega Matteo Salvini parla invece di una vittoria: «Grazie alle migliaia di persone che hanno reagito e hanno portato al ritiro di questa porcheria. Continueremo a vigilare, grazie! Viva il Santo Natale» mentre gli europarlamentari Zanni e Camponesi (presidente gruppo ID e capo delegazione Lega) esprimono soddisfazione annunciando la necessità di mantenere «alta l'attenzione su ogni tentativo di eliminare e sostituire i nostri simboli, la nostra cultura, i nostri valori, nel nome del pensiero unico del politicamente corretto e della cancel culture».

Parole di soddisfazione anche da parte di Giorgia Meloni: «La Commissione europea batte in ritirata e stralcia il documento interno che prevedeva l'eliminazione della parola 'Natale perché considerata poco inclusiva. Abbiamo fermato la vulgata del politicamente corretto. Occorre continuare a battersi per un'Europa che sia orgogliosa delle proprie radici e della propria identità e che non solo eviti di cancellarle ma che sia in grado di celebrarle e ricordarle».

«Bene così. Si trattava di un documento assurdo e sbagliato. Una comunità non ha paura delle proprie radici. E l'identità culturale è un valore, non una minaccia» scrive Renzi su Twitter.

Anche l'eurodeputata Patrizia Toia del gruppo dei Socialisti e democratici, si domanda: «La Commissione ritiene che vi sia rispetto del pluralismo e si negano le parole che ricordano l'identità e storia di uno dei patrimoni religiosi che ha fondato, con altri, il bagaglio culturale e ideale dell'Europa?». Per concludere: «Quel testo divide, non include»

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