Ricami e borchie d'argento Le Navajo chic di Ralph Lauren

Lo stilista Usa veste bellezze romantiche e selvagge Brooks Brothers punta sullo stile raffinato ma comodo

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New York Un western tra Tarantino e Giorgia O'Keeffe, emozione allo stato puro. È la magia di Ralph Lauren, lo stilista più ricco del mondo (7.4 miliardi di dollari di fatturato annuo), il più bravo nel coniugare tradizione ed educazione con l'evoluzione della società. Stavolta l'intera collezione presentata l'altra sera a New York con un'epocale sfilata sul marciapiede davanti alla boutique di Madison Avenue, è comprabile in tutti i monomarca Ralph Lauren del mondo e sul sito del brand.

Non è una cosa da poco perché si tratta di capi e accessori d'estrema raffinatezza, spesso fatti a mano e il più delle volte in Italia. Durante il cocktail che segue lo show delle 20,30 applaudito tra l'altro da star come Julianne Moore e Jessica Alba oltre alla figlia di Bruce Springsteen che è una campionessa di equitazione, lo stesso designer ci fa notare che le cinture sono in cuoio fiorentino con borchie martellate a mano in un laboratorio toscano, mentre gli incredibili ricami di micro paillette arrivano da un paesino vicino ad Ancona. Pare sia una nuova tecnologia che si può fare solo in Italia, o meglio lì, nelle Marche sconvolte dal terremoto. L'orgoglio patrio si mischia allo stupore perché i minuscoli dischetti da 2 millimetri l'uno sono cuciti in piedi con punti invisibili perché il ricamo sia tridimensionale e bello anche dietro.

Inutile dire che i motivi vengono dalla tradizione del Far West (disegni Serape dei Navajo oppure Beacon delle coperte tessute a mano dalle squaw) tradotti però in elementi pieni di grafica modernità. Apre la sfilata Vittoria Ceretti, top model di Brescia seguita a ruota da un vero e proprio squadrone di bellezze d'ogni età: Stella Tennant e Caroline Murphy accanto alle millennials Bella Hadid e Kendall Jenner. Le prime uscite sono in bianco e nero con capolavori come gli abiti da sera lavorati all'uncinetto con fili di seta lunghi fino ai piedi al posto delle frange. C'è un cappotto avorio con il motivo Serape ricamato in nero che è un'opera d'arte e vale fino all'ultimo centesimo il suo prezzo al pubblico: 4600 dollari. Invece la cappa reversibile in montone intrecciato al camoscio costa 5900 dollari mentre per le cinture decorate da grafici blocchetti d'argento oppure per la nuova Tiffin Bag con borchie vintage tra i ricami Beacon dipende dalle misure. Sarebbe bello sapere cosa ne pensa il nuovo ceo Stephan Larson che viene da Gap e H&M, i templi della moda low cost ma intanto Mr Lauren dice che per la sua collezione di settembre ha voluto ricostruire «La bellezza selvaggia e romantica del western americano reinterpretato in chiave moderna per una donna sofisticata e dallo stile inconfondibile». Infatti l'esplosione cromatica degli abiti da sera del gran finale ci fa pensare ai fiori dipinti da Georgia O'Keeffe a Santa Fe. Sulla grande pittrice statunitense è in corso fino al 30 ottobre un'imperdibile mostra alla Tate Modern di Londra, mentre nel prossimo febbraio si festeggeranno i 50 anni di Ralph Lauren.

«198 anni e non sentirli» viene spontaneo pensare alla presentazione della capsule creata per Brooks Brothers da Zac Posen. Il giovane designer di New York crea infatti uno stile raffinato ed elegante destinato a chi si veste per vivere davvero e non solo per postare delle immagini su Instagram. Invece nel backstage di Hugo Boss sembrano tutti impazziti per l'arrivo di Cameron Dallas, ventiduenne star del web con milioni di followers. Passa così in secondo piano la collezione disegnata da designer di origini taiwanesi Jason Wu con un interessante uso del colore ispirato da David Hockney.

Invece da Brandon Maxwell, ex assistente di Nicola Fornichetti ai tempi del suo sodalizio con Lady Gaga, si scopre che c'è un nuovo e talentuoso cantore dello stile di Thierry Mugler, molto più bravo di David Koma che a Parigi disegna per la storica griffe. Non per niente Stefani Germanotta contina a farsi vestire da Maxwell.

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