Ricorso contro la via dedicata ad Almirante. Segre: "Incompatibile con me"

Verona intitola una via ad Almirante. La Segre: "Incompatibile con la mia cittadinanza onoraria". Scoppia la polemica

Ricorso contro la via dedicata ad Almirante. Segre: "Incompatibile con me"

Scoppia la polemica a Verona dopo che il Comune ha deciso di intitolare una via a Giorgio Almirante. A sollevare il caso, come riporta l'agenzia Adnkronos, è stato il consiglio direttivo dell'associazione "La città che sale" consegnando una lettera aperta al prefetto Donato Cafagna per invitarlo a non autorizzare la delibera che intitolava una strada della città al segretario dell'Movimento Sociale Italiano. Un ricorso che ha scatenato un vero e proprio vespaio. Con il presidente del Consiglio Comunale di Verona, Ciro Maschio (FdI), che si dice "allucinato" da questa iniziativa ("Sembra che qualcuno abbia ancora nostalgia della guerra fredda"), e Liliana Segre che replica tacciando la scelta di incompatibilità, "per storia, per etica e per logica", con la cittadinanza onoraria che le è stata assegnata tempo fa.

Il ricorso contro via Almirante

Il caso è subito esploso con violenza. Non appena è stato presentato il ricorso contro la decisione presa lo scorso 16 gennaio dal consiglio comunale di Verona di intitolare una strada ad Almirante. Una decisione che contrasterebbe con le disposizioni del regolamento comunale perché, a detta dell'associazione "La città che sale", la vita del segretario del Msi non è mai stata, "né durante il fascismo né durante la Repubblica, 'testimonianza dello sviluppo materiale e civile'" come richiesto "esplicitamente dalla normativa" della città scaligera. Sul piano politico, poi, viene fatto notare che l'assegnazione contestuale alla cittadinanza onoraria alla Segre esporrebbe l'intero Comune "al ridicolo, oltre che all'indignazione", perché si configurerebbe "una sorta di grottesca, anacronistica e strumentale compensazione ideologica". "Come può la stessa città celebrare, contemporaneamente, la vittima di uno dei più abominevoli regimi politici novecenteschi, quello nazifascista, e intitolare una strada ad uno dei responsabili diretti di quello stesso regime? - tuona l'associazione - che senso ha insistere con questi atteggiamenti ideologici a 75 anni dalla fondazione della Repubblica e a 30 dalla fine della guerra fredda?".

Anche la Segre è contraria

A fianco dell'associazione "La città che sale" si è schierata la stessa Segre. "Una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada...", ha commentato ai microfoni dell'AdnKronos la senatrice a vita, esponente di spicco della comunità ebraica italiana, sopravvissuta alla deportazione nazista e alla Shoah. "Mi chiedo se sia lo stesso Comune, quello di Verona, a concedere a me la cittadinanza onoraria e poi a intitolare una via ad Almirante: si mettano d'accordo", ha tuonato spiegando che secondo lei "le due scelte sono di fatto incompatibili, per storia, per etica e per logica". Da qui l'invito al consiyglio comunale di decidere "ciò che vuole" fare evitando "due scelte che sono antitetiche l'una all'altra".

Nell'intervista all'Adnkronos la Segre ricorda quando a Milano, dopo la Liberazione, corso del Littorio è stato ribattezzato Corso Matteotti. "Le vie sono sempre quelle - ha fatto notare - i loro nomi cambiano a seconda delle stagioni: ma non credevo proprio che questa fosse la stagione di Almirante, pensavo o mi illudevo che fosse passata...". E ancora: "Un conto è intitolare strade a Moro o a Nenni, a Berlinguer o a La Malfa, un altro conto è intitolarla ad Almirante che ha una storia diversa, anzi ben diversa, visto che fu tra i sostenitori del Manifesto della Razza per il quale noi ebrei non eravamo italiani. Credevo che quel tempo non ci fosse più in Italia, ora apprendo che purtroppo c'è ancora".

Il centrodestra insorge

Il ricorso ha ovviamente scatenato un vero e proprio vespaio in consiglio comunale. Una bufera che difficilmente riuscirà a placarsi nelle prossime ore. Dal quartier generale di Fratelli d'Italia ribattono etichettando come "allucinante" l'iniziativa dell'associaziome. Lo stesso Maschio ricorda che tante città e tanti Comuni d'Italia hanno già in passato intitolato una via ad Almirante senza scadere in una polemica di questo tipo. E, ricordando che il consiglio comunale di Verona è stato democraticamente eletto, ha posto l'accento sul fatto che la proposta è "assolutamente legittima" sia sul piano politico sia su quello legale. D'altra parte la figura del segretario del Msi e il ruolo che ha avuto in Parlamento dal dopoguerra in poi è stato riconosciuto e ricordato anche dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Per questo l'esponente di Fratelli d'Italia ha messo in chiaro che su "via Giorgio Almirante non si torna indietro".

Per Marcello Veneziani, il ricorso e le polemiche sono la dimostrazione del fatto che l'Italia non è ancora in grado di "rielaborare il proprio passato" né di "distinguere il giudizio politico da un oggettivo riconoscimento delle qualità di un leader politico".

Come fa notare il politologo all'Adnkronos, Almirante è stato per molti "il più grande oratore della Repubblica italiana" e proprio per questo meriterebbe "un rilievo", come altri leader della sua epoca, da Enrico Berlinguer a Pietro Nenni, da Aldo Moro a Ugo La Malfa, che hanno vie e piazze a loro intitolate. Il leader del Msi, che ha rappresentato una parte cospicua degli italiani, invece, viene escluso "con un atto di meschinità e di faziosità, di incapacità di riconoscere il suo talento".

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