Roma - È già notoriamente sporca di suo, figuriamoci con l'avvio del Giubileo, che riverserà a Roma un fiume di pellegrini. Nell'Anno Santo la capitale dovrà sopportare, tra gli altri, un notevole impatto ambientale e prepararsi a gestire una quantità di rifiuti record: in media 64 tonnellate in più al giorno. Non è certo l'emergenza numero uno per l'amministrazione capitolina, ma senz'altro uno dei nodi che si troverà a sciogliere il neo-commissario Francesco Paolo Tronca per non fare brutta figura agli occhi del mondo ed evitare che i turisti assistano a spettacoli vergognosi, e per nulla rari anche in periodi normali, come gli accumuli di sacchi della spazzatura intorno ai cassonetti.
L'allarme è stato lanciato dal Censis nel sesto numero del suo diario «Roma verso il Giubileo», che ha l'obiettivo di cogliere i principali temi nell'agenda cittadina in vista dell'apertura della porta santa. Quello dei rifiuti, con 33 milioni di pellegrini in arrivo in città nel corso dell'anno che faranno lievitare fino a 23mila tonnellate il volume aggiuntivo dell'immondizia, è un tema caldissimo. Anche se qualcosa è stato fatto per rendere Roma più decorosa, come il potenziamento delle operazioni di spazzamento delle strade con 300 operatori in più, la sostituzione di 60mila cassonetti e l'arrivo di 10mila nuovi cestoni per i rifiuti, il 61 per cento dei romani ritiene che la città sia più sporca rispetto al passato. Una situazione destinata a peggiorare con il Giubileo, quando verrà prodotta una quantità in più di immondizia pari a quella accumulata in un anno da una città grande come Rieti. Rifiuti che si concentreranno tra l'altro in un'area relativamente ristretta, principalmente nei pressi del Vaticano, e in alcuni giorni dell'anno.
Il Censis ha calcolato che il volume dei rifiuti urbani che finiscono nei cassonetti risente molto del flusso di turisti e pendolari e dipende solo per il 60 per cento dalle utenze domestiche. Nel 2014 a Roma ne sono stati prodotti 1,7 milioni di tonnellate, pari a 600 kg per abitante l'anno, ovvero più di un chilo e mezzo a testa al giorno, mentre in città ancora più turistiche, come Venezia e Firenze, si sono registrati valori più elevati. Dall'indagine del Censis emerge che i romani sono i più insoddisfatti d'Europa in quanto a pulizia della propria città. Anche se c'è uno zoccolo duro del 5 per cento che riesce a collocare la raccolta dei rifiuti tra i servizi comunali che funzionano meglio. L'elevata insoddisfazione dei cittadini viene evidenziata inoltre da un'indagine comparativa della Commissione europea sulla percezione della qualità della vita in 79 città: a Roma la quota degli scontenti arriva al 75 per cento. Quindi è chiaro che è necessario destinare maggiori risorse per la pulizia delle strade e per il decoro urbano, soprattutto ora che la capitale si appresta ad ospitare pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Nella raccolta differenziata, che solo in alcune zone viene effettuata «porta a porta», sono stati fatti passi avanti significativi. Nel 2014 a Roma si è attestata al 35 per cento del totale dei rifiuti, mentre nel 2010 era ancora ferma al 21 per cento, e secondo l'Ama nel 2015 si è raggiunta quota 43 per cento.
Ma il vero limite, evidenzia il Censis, resta la mancanza di impianti industriali necessari a valorizzare i rifiuti differenziati e a trasformarli in risorsa. Per fare questo servono investimenti sull'intero ciclo industriale che ancora non sono stati fatti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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